Cronaca
(26 novembre 2010)
IL CASO
Milano, sgominata la banda del maxi colpo da 4 milioni
Sette ordinanze di custodia cautelare a Milano: fra di loro c’erano anche due guardie giurate
Il blitz milionario era stato messo a segno nel febbraio scorso a pochi passi da piazza San Babila
di SANDRO DE RICCARDIS
Nel loro colpo più riuscito, lo scorso 15 febbraio, erano entrati nella sede dell’Istituto centrale delle banche popolari italiane, in corso Europa a Milano, ed erano usciti dopo pochi minuti con 4 milioni di euro. Mai più ritrovati. La banda, in quella e altre rapine, sapeva quando arrivavano i soldi e dove trovarli, grazie alla complicità di due guardie giurate. Una era stata arrestata subito dopo quel colpo insieme con un altro complice. L’altra venerdì, quando la squadra mobile ha eseguito altre cinque ordinanze di custodia cautelare per associazione per delinquere.
Almeno cinque le rapine contestate in poco meno di un anno, dal luglio 2009 allo scorso febbraio. Oltre a corso Europa, quando la banda aveva anche rinchiuso sotto la minaccia della pistola quattro dipendenti in bagno, anche una rapina da 300mila euro – la prima – del 16 luglio 2009 in via Paolo Sarpi; un’altra fallita, il 26 ottobre dello stesso anno in una banca di Lainate. Una settimana dopo avevano messo a segno un altro raid con le stesse modalità ai danni di un portavalori in via Sarpi. Bottino: 100mila euro. Il 15 febbraio scorso, poi, il colpo grosso da 4 milioni. La squadra mobile ha ricostruito anche un episodio di una settimana prima, quando con un incidente automobilistico ai danni di un’altra guardia giurata, in via Giuditta Pasta, avevano sperato di farlo sostituire con un collega più compiacente per facilitare la rapina.
Agli arresti sono così finiti due vigilantes, Santo M., 40enne della Mondialpol, e Stefano G., 36enne della Battistolli già fermato a febbraio, poi ai domiciliari e ora di nuovo in carcere. A capo dell’organizzazione i fratelli catanesi Giuseppe e Francesco B., 37 e 39 anni, già noti agli inquirenti perché coinvolti nell’operazione “I fiori della notte di San Vito”. I capi della banda avevano reinvestito parte del bottino in un bar e una pasticceria in via delle Forze Armate 236 e 238, dove si riunivano per pianificare le azioni. A disposizione della banda c’era anche l’officina di via Cascina Baracca, zona Baggio, di proprietà di Alessandro M., 39 anni, arrestato, che all’insaputa dei clienti utilizzava le auto per le attività del gruppo.
A tradire i malviventi è stata la riconsegna di un maglione della divisa da vigilantes, all’indomani del colpo milionario, che portò all’arresto dei primi due fermati, Stefano G. e Alessandro M. Di lì le indagini si erano intensificate, fino a scoprire che il gruppo era responsabile di altre rapine.