Sequestrato il re della vigilanza privata

Cronaca

(13 settembre 2010)

Sequestrato il re della vigilanza privata chiesti 5 milioni di euro di riscatto

Antonio Buglione, 54 anni, è stato prelevato domenica sera da un commando armato sotto casa sua a Saviano, vicino Nola. Nella notte è arrivata una richiesta di riscatto. L’uomo, dirige assieme al fratello la International Security Service. Qualche anno fa fu coionvolto in un’inchiesta a carico del clan Alfieri. Ma fu assolto ‘per non aver commesso il fatto’. 

204208155-6e29fb27-eb5e-452b-95d5-772a8712974f.jpgE’ un giallo il sequestro dell’imprenditore Antonio Buglione, 54 anni, scomparso domenica sera da Saviano (Napoli). Di Buglione, “re” degli istituti di vigilanza privata coinvolto in diverse inchieste giudiziarie, si sono perse le tracce intorno alle 20; poco prima l’imprenditore aveva lasciato a bordo della sua Panda il circolo ricreativo dove aveva giocato a carte con gli amici, diretto a casa.

Nella notte uno dei cinque fratelli di Antonio Buglione, Carlo, ha ricevuto una misteriosa telefonata in cui uno sconosciuto interlocutore chiedeva un riscatto di cinque milioni. L’uomo ha dato l’allarme, in seguito al quale i carabinieri hanno trovato la Panda in via Abate Minichini, una strada che dista alcuni chilometri da via San Liberatore, la strada in cui Buglione abita. Indicazioni utili alle indagini potrebbero venire dai filmati delle telecamere a circuito chiuso installate in zona: i carabinieri avrebbero già visionato alcuni fotogrammi ritenuti interessanti.

Ma la vicenda presenta molti punti oscuri che gli investigatori, trincerandosi dietro il silenzio stampa, non intendono per il momento chiarire. Contrariamente a quanto accade quando è in atto un sequestro di persona, per esempio, nella zona di Saviano per tutta la giornata di oggi non c’è stato viavai di polizia e carabinieri, non sono stati visti elicotteri levarsi in volo nè appartenenti alle forze dell’ordine fare controlli e perquisizioni nelle campagne. Il procuratore, Giovandomenico Lepore, si limita a confermare che “tutte le piste vengono battute”: oltre a quella del sequestro a scopo di estorsione, dunque, vengono prese in esame l’ipotesi di una messinscena alla Michele Sindona (ordita, dunque, dallo stesso Buglione per sfuggire a un pericolo), di una macabra finta che potrebbe avere una tragica conclusione, di un’azione portata a termine da persone cui l’imprenditore deve consistenti somme di denaro.

Non è escluso nemmeno un collegamento con le ultime due vicende giudiziarie di cui Buglione è stato protagonista negli ultimi anni: quella sugli “affitti d’oro” della Regione Campania, per la quale è in corso il processo, e quella per la bancarotta de “La Gazzella”, l’istituto di vigilanza controllato dal senatore del Pdl e sindaco di Afragola Vincenzo Nespoli. Buglione, in particolare, nel rilevare con il proprio istituto di vigilanza, l'”International security service”, le commesse milionarie de “La Gazzella”, si era impegnato ad assorbirne i dipendenti, circostanza che però non si era realizzata suscitando malumori tra le guardie giurate.

Nonostante le disavventure giudiziarie (il suo istituto aveva avuto anche l’interdittiva antimafia) l’imprenditore scomparso appariva tranquillo a chi lo conosceva e nelle ore precedenti al sequestro, raccontano alcuni testimoni, si era comportato in maniera del tutto normale. A Saviano, Comune del quale è sindaco una sorella di Antonio Buglione, Rosa, tra la gente c’è sconcerto e incredulità: per molti, l’imprenditore, che nei suoi istituti di vigilanza aveva assunto centinaia di persone, è un benefattore

Sequestrato il re della vigilanza privataultima modifica: 2010-09-14T11:45:00+02:00da sagittario290