Un ladro nel giardino di Berlusconi

Cronaca

19 agosto 2010

Un ladro nel giardino di Berlusconi

Simone Traverso

SF0300000000FD3--158x237.jpg«Sono entrato nella villa di Berlusconi, a Portofino, ma i vigilantes m’hanno beccato e adesso sono qua, dietro le sbarre». Luciano Riccardo Mauri, milanese, ha 39 anni, qualche precedente per furtarelli di piccolo conto e, adesso, una storia da raccontare. Un colpo fallito, vero, ma comunque buono per vantarsi. Perché in una sola notte, quella tra mercoledì e ieri, ha gettato un’ombra sull’apparato di sicurezza allestito attorno al primo ministro Silvio Berlusconi.

«Sono entrato nella villa di Portofino» ha raccontato ieri mattina all’arrivo nel penitenziario di Chiavari. I carabinieri della compagnia di Santa Margherita Ligure che l’hanno tratto in arresto si sono affrettati a precisare che «l’indiziato non è penetrato nell’edificio che ospita abitualmente il premier» e che comunque il capo del governo non era presente nel castello Bonomi Bolchini al momento dell’effrazione. Nella vasta tenuta affacciata sulla baia di Paraggi c’erano, invece, il figlio del Cavaliere, Piersilvio Berlusconi e la compagna, Silvia Toffanin. Ma i due non si sono accorti di nulla, nemmeno si sono svegliati quando la pattuglia del “112” è piombata a Portofino per prendere in consegna Luciano Riccardo Mauri.

Il trentanovenne ieri mattina è comparso di fronte al giudice del tribunale di Chiavari Antonella Bernocco, processato per direttissima e accusato di tentato furto. L’udienza è stata rinviata a domani, ma nel frattempo il racconto del ladro mancato s’è sparso rapidamente in tutta la casa circondariale chiavarese e poi all’esterno, in città, a “Santa” e a Paraggi. Gonfiandosi, prendendo corpo, arricchendosi di dettagli. Una storia singolare, una disavventura. Inseguita da smentite e sopralluoghi, controlli via via più serrati attorno al castello Bonomi Bolchini. Perché Berlusconi a Portofino era atteso in serata: il premier aveva prenotato un tavolo al ristorante “Puny”, nella famosa piazzetta del borgo. E ai servizi che si occupano della sicurezza personale del Cavaliere quell’intrusione notturna non è andata proprio giù.

Mauri è accusato di aver scavalcato la recinzione esterna della villa di Paraggi, di essersi aggirato per svariati minuti nel grande giardino a picco sul mare. Non trovando nulla da portar via, il ladruncolo milanese ha pensato bene di aprire una porta, quella di una dépendance, un alloggio occupato abitualmente dalle guardie, dalle governanti e dai domestici. Varcata la soglia, Mauri s’è trovato di fronte un nugolo di vigilantes, guardie del corpo e una cameriera. S’è arreso immediatamente, Luciano Riccardo.

Ma fino a quel momento, forse, non aveva ben chiaro quale villa avesse violato. Una volta saltato nel giardino, il trentanovenne poteva andare ovunque, perché superata la recinzione esterna del castello Bonomi Bolchini non esistono altri muri, né palizzate o reti che separino i numerosi alloggi e appartamenti che compongono la tenuta. Ai locali in uso a Silvio Berlusconi il ladro non s’è nemmeno avvicinato e nemmeno al figlio Piersilvio e alla compagna Silvia Toffanin. Mauri ha aperto la porta sbagliata e s’è regalato una notte dietro le sbarre. Oltre a una serie di accertamenti sul suo conto da far invidia a un terrorista.

Un ladro nel giardino di Berlusconiultima modifica: 2010-08-20T11:00:00+02:00da sagittario290