Drogata e violentata dal vigilante nel parcheggio della discoteca

Cronaca

(15 agosto 2010)

Drogata e violentata dal vigilante nel parcheggio della discoteca

Vittima dello stupro avvenuto a Jesolo una studentessa trevigiana di 22 anni. «Pensavo fosse ubriaca», ha detto l’aggressore ai carabinieri. Si tratta di una guardia giurata di 38 anni. L’uomo indagato e sospeso

di Fabio Poloni

jpg_2260479.jpgJESOLO. Drogata e violentata nel parcheggio della discoteca da un vigilantes. La vittima è una studentessa trevigiana di 22 anni. L’autore della violenza ha parzialmente ammesso le proprie responsabilità: non in merito alla somministrazione di qualche droga, bensì sul rapporto sessuale consumato con la ragazza. La giovane era in evidente stato di alterazione psicofisica. «Pensavo fosse ubriaca», ha detto l’uomo ai carabinieri. Si tratta di una guardia giurata di 38 anni.

Via la pistola. L’uomo, trevigiano pure lui, è stato denunciato in stato di libertà per violenza sessuale. In via cautelare, i carabinieri gli hanno sequestrato l’arma in dotazione come vigilantes, e la prefettura di Venezia ha sospeso tutte le licenze e autorizzazioni lavorative. L’indagato lavora per una agenzia di vigilanza privata trevigiana. La sera della violenza, uno degli ultimi giorni di luglio, era in servizio.

La violenza. Dalla festa all’incubo nello spazio di pochi minuti, quelli – forse – in cui la droga sciolta di nascosto nel suo bicchiere ha fatto effetto. Era quasi l’alba. Nel parcheggio del locale, una delle più note discoteche di Jesolo, alcuni giovani scambiavano le ultime parole prima dei saluti. Altri entravano in macchina e partivano. La ragazza, stanca dopo una nottata di festa con gli amici, stordita dall’alcool e forse dalla droga sintetica sciolta di nascosto nel suo bicchiere (sono state eseguite le analisi del sangue alla ricerca di eventuali tracce), è salita nella sua auto. Da sola. In stato di semi-incoscienza, si è addormentata. Lui, al termine del suo orario di servizio notturno, l’ha vista. Si è avvicinato all’auto. Si è accorto che lei dormiva. E’ entrato in macchina. Lei ha visto quell’uomo in divisa, si è parzialmente destata dal suo torpore, ma la sua lucidità era intrappolata in quella ragnatela data forse dall’alcol e dalla droga. Lui se n’è accorto, ne ha approfittato. Lo ha confessato ai carabinieri: sì, ho visto che era ubriaca. Poi, la violenza sessuale.

La denuncia. La paura, la vergogna, l’angoscia. Ci ha messo qualche giorno la ragazza a superare il trauma di quanto successo, poi ha deciso che non poteva tacere. E’ andata dai carabinieri di Treviso e ha raccontato tutto. Immagini frammentarie, ricordi confusi, quell’inspiegabile senso di colpa che spesso attanaglia le vittime di violenza sessuale. Al termine di una difficile attività di indagine condotta dal personale del nucleo investigativo, i carabinieri di Treviso sono arrivati all’identificazione dell’uomo. Ora l’autorità giudiziaria di Venezia completerà gli accertamenti.

Il precedente. Un anno fa, luglio 2009, un caso simile: un’altra trevigiana vittima di una violenza sessuale, a Ibiza. Anche in quel caso, l’ombra della droga dietro gli abusi. La diciannovenne è stata aggredita nel parcheggio di una discoteca. Aveva bevuto un cocktail, e poco dopo è stata male. All’improvviso, una spinta. Da quel momento, la memoria è un vuoto assoluto.

Drogata e violentata dal vigilante nel parcheggio della discotecaultima modifica: 2010-08-16T12:00:00+02:00da sagittario290