Cronaca
[05/07/2010]
LADRI NEL SUPERMAC FUGGONO VIA CON LA MERCE ED I SOLDI
Il furto, da 40-50 mila euro, la notte scorsa nel supermercato, lungo la 101, a Sannicola. Forzate due casseforti, svuotati alcuni scaffali e aperte anche un paio di casse. Indagano i carabinieri
SANNICOLA – Niente ridondanti fori nella parete, con trapani e altri arnesi, niente macerie dopo un attacco frontale a mezzo motopala, come avvenuto di recente in uffici postali e altri supermercati. Questa volta i ladri hanno agito con un misto di tecniche all’antica e innovative, almeno per il Salento, nel massimo silenzio possibile, e riuscendo nel colpo, per poi fuggire nella notte, lasciando, come segno della propria presenza, una porta scassinata e due casseforti a muro divelte. E’ successo all’interno del Supermac che sorge lungo la strada statale 101, in territorio di Sannicola.
I ladri sono entrati forzando la porta d’emergenza, usando una fiamma ossidrica, dopodiché si sono presi il tempo necessario per portare via diversa merce dagli scaffali, caricata su qualche mezzo, forse un furgone, dato che si tratta di personal computer, oltre a diversi telefonini, e concentrandosi poi sui soldi. Prima, dunque, hanno svolto il gioco di routine, aprendo un paio di registratori di cassa e svuotandoli del contenuto, monete comprese. Poi, si sono dati a quello pesante, usando un flessibile e sempre la fiamma ossidrica, per aprire due casseforti a muro, prelevandone il contenuto, per poi uscire da dove erano entrati e darsi alla fuga. Il furto è stato scoperto alle porte dell’alba e sul posto si sono diretti i carabinieri della stazione di Sannicola per le prime indagini. Il danno è in via di quantificazione, ma che dovrebbe aggirarsi tra i 40 ed i 50mila euro.
Ma come hanno fatto ad agire in maniera tanto indisturbata? I ladri hanno impiegato un mezzo nuovo, almeno per la provincia di Lecce, comunque già noto, perché sperimentato nella zona di Bari. Tramite alcune apparecchiature, sono riusciti a disturbare per un paio d’ore le frequenze della vigilanza privata, in questo caso la Fidelpol, impedendo così all’allarme di scattare. E tuttavia, dopo hanno distrutto il sistema d’antifurto, avendolo forse sperimentato per la prima volta e temendo che non funzionasse a dovere. E’ stato così difficile per la vigilanza sapere cosa stesse avvenendo, e quando la pattuglia è arrivata sul posto, i ladri erano andati via. Tuttavia, gli istituti di vigilanza si stanno già mettendo all’opera per implementare le proprie tecnologie e tentare di impedire che avvengano altri furti con sistemi analoghi.