Di Lena racconta la notte di terrore nella sua villa

Cronaca

(03 maggio 2010)

Di Lena racconta la notte di terrore nella sua villa: “Io, aggredito per un Rolex”

Parla l’imprenditore “Un’azione fulminea uno dei banditi mi è saltato addosso per legarmi i polsi”

di Pietro Lambertini

jpg_1974098.jpgPESCARA. «Non avevo sentito l’allarme: mi sono svegliato quando uno dei rapinatori mi è saltato addosso per legarmi i polsi». Alberto Lena, ex presidente del Pescara, ripercorre la notte di terrore che ha vissuto nella sua villa per un Rolex.

Alberto Di Lena, avvocato, imprenditore ed ex presidente del Pescara nella stagione 1989/ ’90, si è svegliato con i ladri in casa. La rapina è stata messa a segno intorno alle 2, nella notte tra venerdì e sabato: «Criminali abili», commenta Di Lena, 74 anni, titolare di una concessionaria d’auto, «in grado di smontare le serrature del cancello e del portone».

LE SERRATURE. In base agli accertamenti del nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Chieti, i ladri, indossando dei guanti, hanno rimosso i cilindri dalle serrature e sono riusciti a entrare in casa.

L’ALLARME.
Ma il doppio sistema di allarme della villa, sia acustico che perimetrale, ha cambiato i piani: «Io dormo con la porta della stanza chiusa e non avevo sentito l’allarme», spiega l’i mprenditore, «mi sono svegliato quando uno dei rapinatori mi ha aggredito».

LEGATO AI POLSI.
Di Lena è stato legato ai polsi con un maglione trovato su una sedia della camera. Immobilizzato è stato lasciato sul letto: «Un’azione fulminea», racconta, «per fortuna, sto bene anche se una disavventura del genere lascia un disagio psicologico». La propria casa violata nel cuore nella notte: «In casa mia», osserva Di Lena, «mi sono sempre sentito al sicuro con i normali sistemi di sicurezza e, invece, non è così. L’aggressione al buio testimonia che chi vuole mettere a segno un crimine non ha freni».

Con i carabinieri di Chieti, diretti dal comandante Aldo Manzo, Di Lena ha ripercorso gli attimi di terrore: «Ho raccontato la concitazione dei momenti», spiega.

L’INDAGINE.
L’indagine dei carabinieri si basa su pochi dettagli: i ladri improvvisatisi rapinatori hanno agito con i guanti e con il volto coperto, potrebbero essere stranieri in base alle poche parole dette e hanno fatto in tempo a portare via solo un orologio Rolex trovato sul comodino di Di Lena. «Ho provato una sensazione d’impotenza di fronte ai rapinatori», spiega Di Lena, «una cosa innaturale per uno come me abituato a prendere decisioni importanti per risolvere problemi in poco tempo».

L’imprenditore è stato liberato dai vigilantes dell’Ivri: il sistema d’allarme della villa è collegato con la centrale dell’i stituto di vigilanza e le guardie giurate sono intervenute in via Colle San Paolo, al confine tra San Giovanni Teatino e Chieti, in dieci minuti. I vigilantes hanno trovato le porte della villa aperte: saliti in camera, hanno slegato l’imprenditore che, poi, è stato visitato dai medici del 118. «Mi rallegro di come è andata a finire», afferma Di Lena, «per fortuna, sto bene, adesso l’i mportante è restare sereno».

Di Lena racconta la notte di terrore nella sua villaultima modifica: 2010-05-04T11:15:00+02:00da sagittario290