Incubo furti, “Quegli spari nel buio, poi le grida di aiuto”


Grosseto

Cronaca

26 febbraio 2010

Incubo furti, “Quegli spari nel buio, poi le grida di aiuto”

Ladro scoperto nel bar di notte da un vigilante: l’agente fa fuoco e colpisce l’uomo che adesso è gravissimo in ospedale

UyfYmLbpuKgJ.jpgGrosseto, 26 febbraio 2010 – «Stavo dormendo e sono stato svegliato dagli spari: uno, due, tre, non so quanti ne ho contati, ma erano tutti in successione. Poi mi sono affacciato e ho visto quell’uomo in una pozza di sangue». Un intero condominio in strada richiamato dai colpi di pistola. Una guardia giurata che ha sparato diversi colpi per fermare un ladro. Che è stato raggiunto da una delle pallottole e ora lotta contro la morte all’ospedale.

E’ accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì in piazza Albegna a Grosseto, a due passi dal tribunale e da diversi istituti di credito. Antonio Ruta, 41 anni, dipendente dell’istituto di vigilanza «Grifone» ha sorpreso intorno a mezzanotte Andrea Ginanneschi, 46 anni, grossetano, all’interno del bar Bristol, che aveva chiuso i battenti da circa mezz’ora. L’uomo si sarebbe nascosto nel bagno del locale per poi uscire dopo la chiusura ed agire indisturbato.

Saranno ora le indagini a capire cosa ha scatenato un vero e proprio inferno di fuoco: almeno dieci i colpi che sarebbero stati esplosi, secondo i rilievi dei carabinieri, dal vigilante, che stava effettuando il normale giro di pattugliamento notturno e che ha cercato di bloccare l’uomo che scappava. Uno dei colpi ha raggiunto Ginanneschi all’inguine, lacerando l’arteria femorale.

Ora è gravissimo in rianimazione al «Misericordia», dopo un’operazione disperata. «Ero ancora davanti alla televisione e ho sentito quegli scoppi — dice un abitante del grande condominio proprio sopra il bar — Abbiamo capito subito che era successo qualcosa di grave». Una sparatoria in strada che solo per un caso non ha avuto conseguenze più drammatiche. «Non abbiamo mai avuto problemi di furti, la zona è controllata. Ci sono il tribunale e gli istituti di credito vicini. Siamo stati svegliati da una telefonata dei carabinieri che ci hanno detto cosa era successo».

Davide Pasquinelli, 28 anni, è da cinque anni il gestore del locale, molto conosciuto proprio perché serve diverse attività nella zona. E’ sconvolto dopo una notte insonne. «Abbiamo chiuso il locale intorno alle 23.30. Sembrava una giornata normale», racconta. Ma nel bar c’era ancora Andrea Ginanneschi. Che si sarebbe nascosto nel bagno. In attesa proprio della chiusura. In attesa di uscire per puntare alle cassette delle slot machine, che contenevano qualche centinaio di euro in monete. «Chi ha cercato di fare il colpo nel bar ha studiato bene dove erano gli allarmi.

Ma negli ultimi giorni non ci siamo accorti di movimenti strani, di persone sospette», continua Pasquinelli. Il vigilante del Grifone, istituto che ha tra i suoi clienti anche il Bristol, è arrivato con la sua auto per il normale giro di controllo. Proprio nel momento in cui Andrea Ginanneschi ha iniziato ad armeggiare alle slot machine. A quel punto il racconto si fa confuso. Il ladro, vistosi sorpreso, avrebbe abbandonato il sacchetto delle monete che già aveva in mano, provando a scappare verso via Liri, depistando la Guardia giurata e poi provando a fuggire verso via Adige.

E’ a quel punto che l’agente avrebbe cominciato a sparare. In tutto una decina i bossoli che sono stati ritrovati. Le pallottole si sono conficcate ovunque: sull’asfalto, su una Fiat Marea parcheggiata davanti al bar, sulla vetrina di una boutique e su una cabina telefonica. La Guardia giurata avrebbe inseguito per diversi metri l’uomo.

L’ultimo colpo avrebbe raggiunto Ginanneschi frontalmente, da una distanza di circa tre-quattro metri. L’uomo si è accasciato sulla rampa di accesso ad alcuni garage condominiali in via Adige. «A decine dai palazzi vicini hanno chiamato i soccorsi», raccontano gli abitanti della zona. Immediato l’intervento di 118 e carabinieri. «Preferiamo non parlare. Ci sono delle indagini in corso, attendiamo gli sviluppi», dice dal «Grifone» il titolare Claudio Fantoni, dopo una difficile giornata.

Le pistole del vigilante, una Glock calibro nove a 17 colpi e un’altra a tamburo, sono state sequestrate. Revocato, come atto dovuto, anche il porto d’armi. Non sono stati presi per ora provvedimenti a carico di alcuno. La ricostruzione è articolata. A coordinare le indagini il pm Maria Navarro. «Ho sentito gli spari, poi qualcuno che gridava aiuto»: tutti in piazza Albegna hanno ancora negli occhi una notte di paura.

FRANCESCO MARINARI

Incubo furti, “Quegli spari nel buio, poi le grida di aiuto”ultima modifica: 2010-02-27T11:45:00+01:00da sagittario290