Cronaca
(lunedì 9 novembre 2009 alle 10.06)
Solofra – Azienda conciaria in fiamme: fermati quattro giovani
Nel corso della notte, intorno alle 4, i militari della stazione dei Carabinieri di Solofra sono stati chiamati dal personale dell’istituto di vigilanza Cosmopol per accorrere in via Nuova Asi, nella zona industriale della città della concia, dove un’azienda stava prendendo fuoco. Giunti sul posto, tanto i Carabinieri quanto le guardie giurate hanno potuto costatare che l’azienda in fiamme era una piccola impresa conciaria, ovvero una di quelle ditte dell’indotto conciario che si occupano della rifilatura delle pelli.
Sul posto sono immediatamente accorsi anche i vigili del fuoco del comando provinciale di Avellino che, in poco tempo, sono riusciti a domare le fiamme che però avevano già danneggiato i macchinari presenti nella struttura.
L’azienda, che è di proprietà di una solofrana di 48 anni, non risulta coperta da assicurazione contro l’incendio e i danni, benché non ancora quantificabili, sono abbastanza ingenti. Il successivo sopralluogo effettuato in modo congiunto dai vigili del fuoco e dai Carabinieri sembra dimostrare con certezza che l’origine del rogo è di natura dolosa.
Dopo le indagini avviate dai Carabinieri, confortati dal prezioso ausilio delle guardie giurate della Cosmopol, sono stati fermati 4 giovani, tutti di età compresa tra i 25 e i 35 anni e residenti tra Baronissi e Fisciano, dei quali uno solo risulta avere dei precedenti penali, mentre gli altri 3 sono assolutamente incensurati. I 4 giovani, la cui posizione è ora al vaglio dei Carabinieri, sono stati fermati proprio dagli stessi militari e dal personale della Cosmopol, poco dopo il rogo. I quattro, di certo sospettati di essere i responsabili dell’incendio, sono ora fermi presso la caserma di Solofra, dove i militari stanno valutando responsabilità ed eventuali moventi che li avrebbero portati a compiere quel gesto.
Per ora vige il massimo riserbo, essendo necessarie ulteriori attività d’indagine, svolte di concerto con la procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Capo Aristide Mario Romano, per addivenire all’esatta individuazione del fatto e alle precise motivazioni, responsabilità e dinamiche del gesto criminale.