15/09/2009
Trasporto valori: nuova circolare del Ministero dell’Interno
Roma. Il Ministero dell’Interno ha diramato una circolare avente come oggetto i “Servizi di trasporto valori connessi alla terza fase del riassetto territoriale della Banca d’Italia”. Nella circolare si comunica che a partire dal 4 settembre è stata avviata la terza fase del piano di riforma della rete territoriale della Banca centrale, con la chiusura entro il 30 novembre delle filiali di: Lucca, Macerata, Matera, Modena, Nuoro, Pordenone, Siracusa, Terni, e Vercelli, e la trasformazione in unità specializzate in compiti di vigilanza delle filiali di Caltanissetta, Cosenza, Cuneo e Udine. In conseguenza di tale riorganizzazione, le nuove filiali di riferimento – verso cui, secondo le notizie apprese e salvo variazioni al momento non note, sarà convogliata la movimentazione di denaro dalle precedenti sedi – saranno le seguenti:
Filiale soppressa (data di presumibile chiusura o conversione) – Filiale di riferimento (possibili alternative)
Modena (4 settembre) – Bologna
Lucca (11 settembre) – Livorno (Firenze)
Matera (11 settembre) – Bari (Taranto)
Nuoro (2 ottobre) – Sassari (Cagliari)
Pordenone (2 ottobre) – Trieste
Siracusa (9 ottobre) – Catania
Terni (9 ottobre) – Perugia (Bologna)
Caltanissetta (2 novembre) – Agrigento, Palermo
Cuneo (2 novembre) – Torino, Piacenza
Macerata (6 novembre) – Ancona
Vercelli (6 novembre) – Novara (Aosta, Torino)
Cosenza (30 novembre) – Catanzaro
Udine (30 novembre) – Trieste
La circolare prosegue precisando: “In relazione a quanto precede, in coerenza con quanto stabilito nella circolare del 5.9.2008, si dispone che la possibilità di elevare il massimale trasportato oltre i tre milioni e fino ad otto milioni di euro sia progressivamente estesa anche alle province interessate dalle indicate soppressioni, nei casi e con le modalità stabilite alla lettera C) di pag. 3 della citata circolare.
Con l’occasione si evidenzia che è stato segnalato che non sempre si è registrata omogeneità nell’applicazione delle citate direttive sul territorio nazionale. Al riguardo, fermo restando che è nella facoltà del Questore prescrivere modalità di svolgimento del servizio diversificate a seconda delle esigenze locali ma differenti prescrizioni potrebbero determinare una situazione di sperequazione con gli istituti di altre province che – alla luce della recente modifica della normativa di riferimento – possono legittimamente operare nei territori provinciali sulla scorta di regolamenti approvati dalle Questure di origine”.
Per ulteriori informazioni: www.interno.it