Uccisi dal vigilante, rinviati i funerali

Edizione CASERTA

29/07/2009

Uccisi dal vigilante, rinviati i funerali
di uno dei rapinatori. Nuova autopsia

Decisione presa anche per motivi di sicurezza pubblica
dopo le esequie dell’altro giovane morto: urla e slogan

20090729_funerali.jpgCASERTA (29 luglio) – Tensione, rabbia, applausi, slogan ai funerali di uno dei due giovani rapinatori uccisi da una guardia giurata appartata in auto con una donna nella zona industriale di Pomigliano d’Arco. Gli amici di Sebastiano De Falco in corteo dietro la bara indossando le magliette con la sua foto stampata sul petto. Davanti striscioni, due bandiere della Madonna dell’Arco, altarini, foto e messaggi lungo il percorso. E ancora lungo il percorso grida e ripetuti applausi per il 22enne ucciso (aveva piccoli precedenti penali alle spalle): secondo la ricostruzione degli inquirenti impugnarva la pistola giocattolo sabato sera.

Eppure per l’addio al giovane gli amici hanno riservato gli stessi onori di una vittima innocente o di una ingiustizia, quasi di un eroe. Allora, era o non era un rapinatore? Impugnava o no la pistola-giocattolo?

Lacrime e applausi di rabbia che hanno alimentato la tensione che da sabato regna in città: è qui che abita anche la guardia giurata che ha fatto fuoco e che secondo alcuni sarebbe pronta ad abbandonare affetti e casa per paura di vendette.

Non si esclude che l’improvviso rinvio del funerale del secondo giovane ucciso, Pietro Tramontano, 20 anni, incensurato, sia stato suggerito da motivi di prudenza. La versione ufficiale: nuova autopsia per accertare ulteriori circostanze. Ma restano i dubbi.

I funerali di Sebastiano De Falco si sono tenuti ieri alle 13, un’ora dopo rispetto a quella prevista perché in chiesa c’era una sposa che ha tardato a uscire. Quelli di Pietro Tramontano erano annunciati per le 16 e 30, ma sono stati rinviati.

La città si interroga di fronte ai manifesti di Tramontano coperti poco dopo le 16 da un altro manifesto bianco. «Caro Sebastiano – si legge – ti chiamavamo pelle nera per via della tua carnagione scura, adesso però non lo potremo più fare perché non ci sei più». Piangono gli amici di Sebastiano, che aveva precedenti per furto d’auto e cavallo di ritorno e ora lascia la giovane moglie Anita incinta e un figlio di soli due anni.

Per dimostrare affetto all’amico in occasione dell’ultimo saluto i giovani hanno voluto trasportare la bara a spalla dall’abitazione dei genitori di via Modonna Stella fino alla chiesa di San Nicola. In testa al corteo i ragazzi della squadra dei battenti con le bandiere della Madonna dell’Arco, che hanno indossato una maglietta bianca con su impresso il volto del loro amico Sebastiano. In strada mille persone che applaudivano al passaggio del feretro.

Scroscianti applausi anche nella piazzetta antistante la chiesa dove ad attendere la salma c’era il parroco don Franco Capasso. «In questa esperienza così brutta che fa crescere in noi tanti interrogativi – dice don Franco – la parola di Dio scenda sui genitori. Sappiate che Sebastiano dall’alto dei cieli in questo momento ci sta parlando per farci comprendere il vero senso della vita». Mamma Lidia e papà Angelo, di fronte a queste parole si sono stretti alla nuora Anita, la vedova di Sebastiano.

«Sebastiano doveva pagare i suoi errori alla Giustizia – dicono alcuni amici della famiglia De Falco – e non doveva essere ammazzato da una guardia giurata suo vicino di casa, che non ha esitato neanche ad uccidere il povero Pietro». Il papà della vittima è conosciuto in città, era un dipendente comunale, guidava i camion Nu, adesso è alle dipendenze del Bacino Na3. Anche la confederazione italiana del lavoro gli ha espresso solidarietà con un manifesto.

Anita Capasso

Uccisi dal vigilante, rinviati i funeraliultima modifica: 2009-07-30T11:00:00+02:00da sagittario290