Guardie giurate tra povertà e perdità di identità

By admin at 2 luglio, 2009, 12:53 pm

Guardie giurate tra povertà e perdità di identità

acerra-guardie-giurate-vs-inceneritore.jpgI nostri lettori saranno ormai saturi o, essendo in maggioranza “addetti ai lavori”, ben a conoscenza della condizione in cui versa il comparto vigilanza privata. Le cause possono essere ricercate seguendo due direzioni o se vogliamo, in due livelli: uno sovrastrutturale e cioè la crisi in corso che attanaglia immancabilmente anche questo settore, la rottura del rapporto diretto e fiduciario tra fornitore e cliente che nel tempo, per inerzia, è andata scemando.

Per quanto concerne il primo aspetto non si può certo occupare questo spazio per fornire spiegazioni o critiche macroeconomiche in quanto la crisi giunge da lontano ed è generalizzata ed inoltre c’è da aggiungere che le cause sono ben risapute (i falsi positivismi della finanza speculativa di cui le banche si sono rese più che complici).

Il secondo aspetto invece merita un trattamento diverso soprattutto perché questa rivista se ne sta occupando da moltissimo tempo. La rottura del rapporto fiduciario e diretto tra utenza e istituti di vigilanza non è venuta da lontano, nel senso che c’è stata e permane una forte responsabilità di componenti interni al comparto instaurandosi poi quasi furbescamente all’interno di un processo debole e predisposto a tali intrusioni ma, analizzando alcuni momenti storici, emerge chiaramente che la tendenza, favorita da strane liberalizzazioni, è stata studiata, voluta ed innescata soprattutto da lobby economico – bancarie. Tale apertura ha permesso l’ingresso, all’interno del rapporto tra fornitore e cliente, dei cosiddetti intermediari spuri o network che si sono posizionati, come dire, ad un livello intermedio tra il cliente e il fornitore. La forza contrattuale delle suddette società di intermediazione d’affari ha trasformato completamente l’intero processo di appaltamento dei lavori e di conseguenza dei servizi. Utilizzando la propria posizione predominate (spesso clientelare) il network può affidare l’appalto aggiudicatosi sottocosto in precedenza al miglior offerente (che poi in realtà spesso risulta il peggiore) e al prezzo più basso per poterci ovviamente lucrare in quanto, anche se agisce come consulente, non viene pagato dal cliente: “lucra tu che lucro anch’io” (intermediatori messi furbescamente in competizione sulla tariffa più bassa) non consente alla società di vigilanza di ricevere i giusti compensi da qui l’approssimazione dei servizi, scarsa formazione, utilizzo, secondo noi improprio di defiscalizzazioni e agevolazioni che è giusto ricordare sono soldi pubblici. Il “nuovo corso” degli appalti innescatosi, secondo una tendenza certamente oligopolista perché ormai sono quattro o cinque i più furbi che si aggiudicano sottocosto gli appalti più importanti, costringe la gran parte degli istituti di vigilanza, non solo medio-piccoli ma anche i cosiddetti grandi imprenditori esclusi dai giochi, a ridisegnare completamente ed in modo diverso il proprio business se vogliamo ancora definirlo tale. Il continuo e drastico abbassamento dei prezzi dei servizi costringe le società di vigilanza a ricorrere a escamotage di ogni tipo, soprattutto sulla gestione del personale, che ha dato vita ad un barbaro traffico di uomini e mezzi ma soprattutto una caduta clamorosa della quantità di servizi e ore di lavoro che ai più furbi non mancano. Tale quadro dalle tinte più che fosche comporta conseguenze materiali che si ripercuotono in prima istanza su quelle gpg con anzianità e che si presume più esperte, sostituite da altre neoassunte (preoccupa il rilascio eccessivo di porto d’armi a guardie non esperte) in mobilità o apprendisti alle dipendenze di neoistituti autorizzati sul territorio che, a loro volta, accettano dai network compensi ritenuti irrisori incapaci di consentire loro, in nessun modo, di far uso di guardie esperte, affidabili e preparate come quelle sostituite (con le dovute cautele perché non tutte le guardie hanno ricevuto, in passato, adeguata formazione). Di conseguenza istituti che nel bene e nel male sono stati alla base della storia di questo paese, perdendo praticamente tutti gli appalti devono licenziare o diminuire le ore di lavoro dei propri dipendenti. A cascata questo comporta che padri di famiglia con mutui da pagare, con costi di mantenimento familiare, per i quali dovevano far ricorso a straordinari, oggi si trovano in forte crisi. Quei quattro soldi delle circa 8 ore lavorative non servono più a nulla – immaginate una guardia giurata che viene da Bari, ma vale anche per gli indigeni, che con 1000 euro deve campare in una città come Milano o Bergamo – in queste condizioni si può andar fuori di testa e si può utilizzare l’arma per altri fini, nessuno escluso, e la cronaca ci aggiorna puntualmente. Ieri chi ha potuto seguire la puntata di “Chi l’ha visto” in onda in prima serata su rai tre, ne ha vissuto un aspetto ovvero quello di una povera guardia giurata, padre di famiglia, che non riuscendo (per quanto ne siamo a conoscenza), perchè troppo onesto, a delinquere, nell’ottobre 2008, si è allontanato da casa con l’arma, regolarmente detenuta creando non poche preoccupazioni ai familiari. È di questa guardia, Gennaro Pace, ma potrebbe chiamarsi Tullio, Francesco ovvero centinaia e centinaia di guardie potrebbero riconoscersi nella tragedia, perché è di questo che si tratta, che Gennaro Pace ha vissuto e ci auguriamo stia ancora vivendo (il male minore) auspicandone il ritorno a casa.

Di parole ne abbiamo utilizzate tante per cercare di far capire a chi ci governa, che guarda caso se si parla di crisi viene messo all’indice come disfattista e immeritevole di pubblicità, ed al Garante per la Concorrenza ed il mercato il dramma che migliaia di guardie giurate stanno vivendo in questo preciso momento a seguito di una falsa concorrenza instauratasi sempre più nel nostro paese avvantaggiando solo squali che del mercimonio della carne umana si pasciono. Il servizio della trasmissione “Chi l’ha visto” è esaustivo al punto tale che ci fa rinunciare ad ulteriori commenti e che può essere seguito da tutti cliccando il seguente link “Chi l’ha visto”

Guardie giurate tra povertà e perdità di identitàultima modifica: 2009-07-03T11:45:00+02:00da sagittario290