Spray al peperoncino, boom di vendite per difesa

Spray al peperoncino,
boom di vendite per difesa

06 maggio 2009| Marco Grasso

Tra gli acquirenti donne, agenti, guardie giurate e proprietari di cani

image007.jpgL’Associazione nazionale funzionari di polizia avverte: lo spray urticante, in libera vendita come strumento di autodifesa personale, spesso viene usato per compiere furti, rapine, stupri, talvolta anche omicidi. E chiede al governo di bloccarne la parziale liberalizzazione, in atto con l’articolo 20 del disegno di legge sulla sicurezza, già approvato dal Senato. Basta scorrere le pagine delle cronache cittadine per capire l’entità del problema anche a Genova.

Lo scorso 20 aprile due genovesi vengono arrestati in via de Marini per rapina, sequestro di persona, lesioni e minacce, con l’aggravante della discriminazione razziale, il tutto ai danni di una prostituta nigeriana. Ai due viene sequestrata una bomboletta di spray al peperoncino. Il 22 febbraio un uomo di 35 anni di nazionalità ceca ne spruzza una dose nell’impianto di condizionamento discoteca Virgo «per fare uno scherzo»: molte persone accusano difficoltà respiratorie, una ragazza finisce all’ospedale. Roma- Genoa, del 10 febbraio. Alcuni tifosi rossoblù vengono aggrediti da ultras romanisti, armati di spranghe, coltelli e spray. Il 12 dicembre 2008 è la volta di un autista di un’ambulanza, che viene aggredito a Marassi da un uomo che dà in escandescenza e lo attacca con una di queste bombolette.

«La vera distinzione è tra spray a base di agenti chimici, permessi solo alla polizia, e quelli a base di sostanze naturali – spiega Luca Vallebona, proprietario di Black Hills, armeria di via Fossatello – Come effetto irrita le mucose, blocca la respirazione e causa una forte lacrimazione. Va via tutto nel giro di mezz’ora. Come tutte le cose dipende sempre dall’uso che se ne fa. Non credo che i criminali abbiano bisogno di venire qui a spendere 30-40 euro. Una bomboletta di vernice al supermercato: costa meno e fa più danni».

Sono sempre di più le persone che richiedono, ma è difficile avere delle stime. Tra gli acquirenti donne, agenti, guardie giurate e proprietari di cani. «Li distribuisco dai tempi di Donato Bilancia, Ne vendo circa 20 a settimana, il 70% delle mie clienti sono donne», dice un negoziante che chiede di restare anonimo. Ma quando questi strumenti cessano di essere uno strumento per difendersi? «Dare armi in mano ai cittadini è sempre rischioso, c’è sempre il rischio di un’escalation – commenta l’assessore alla Sicurezza Francesco Scidone – Darli ai vigili? Se ne può parlare».

Spray al peperoncino, boom di vendite per difesaultima modifica: 2009-05-07T11:30:00+02:00da sagittario290