Sicurezza banche, Fiba Cisl: “rapine in costante aumento”


Brindisi, 30/04/2009

Sicurezza banche, Fiba Cisl: “rapine in costante aumento”

Logo_Fiba_1.jpgUno dei problemi costanti del Settore del Credito, ben vivo tanto nell’immaginario della collettività quanto nella percezione viva e costante dei lavoratori bancari, è la rapina. D’altronde nelle agenzie delle banche, circola denaro ed il denaro è una delle principali ragioni dell’interesse della malavita.

Dai dati statistici riportati dall’ABI che confrontano le rapine agli sportelli bancari negli anni 2007 e 2008, il fenomeno a livello Italia risulta diminuito del 27,3%. Al contrario di tale dato, in Puglia, è in costante aumento ( 87 rapine nel 2008 contro le 69 rapine del 2007) ed a Brindisi, nella nostra città ( 16 rapine nel 2008 contro le 14 rapine nel 2007 con un aumento del 14,3%); si registra però una diminuzione del bottino medio che passa dai 13.000,00 agli 11.800,00 euro. Per quanto riguarda il modus operandi, la maggior parte delle rapine avviene di mattina, ha una durata di non oltre 3 minuti, i malviventi agiscono prevalentemente in coppia travisando il volto e le armi prevalentemente usate sono i taglierini.

A dire dell’ABI, le banche italiane investono ogni anno oltre 700 milioni di eruo per rendere “a loro dire” più sicure e sorvegliate le proprie filiali per clienti e dipendenti; formano i propri dipendenti con le cosiddette “guide antirapina” con istruzioni circa il comportamento da adottare durante le rapine ed alcune indicazioni utili per prevenirle. Sembra che le Banche abbiano trovato la panacea contro il rischio rapine, ma i dati non sono altrettanto confortanti. Infatti, per quanto riguarda il nostro territorio, i dati smentiscono quanto pubblicato dall’ABI e rafforzano quanto denunciato dalle OO.SS., che al contrario hanno sempre ritenuto insufficiente il” protocollo di intesa per la prevenzione della criminalità in banca”.

Poiché il dato univoco in tutta Italia è quello della diminuzione del bottino medio nelle rapine, mentre assistiamo alla creazione di open space degli sportelli che sembrano oramai supermercati, senza guardia giurata nè sistemi di metal detector, è ovvio che le banche si preoccupino più di salvaguardare il proprio tesoro che l’incolumità dei dipendenti e clienti.

I bancari non sono operatori della sicurezza, e pur nella logica di contribuire al buon funzionamento dei sistemi di deterrenza adottati dalle Aziende, non possono sostituirsi né alle forze dell’ordine né alla vigilanza privata.

Esigenza sindacale imprescindibile è quindi sempre stata quella di tutelare l’integrità psico-fisica dei dipendenti e dei clienti, pur nell’ottica di limitare al minimo il danno economico delle aziende, d’altra parte spesso integrato da copertura assicurativa – e di collaborare con le forze dell’ordine perché i malfattori siano consegnati alla giustizia.

La mancanza di una strategia comune sul territorio e tra gli istituti di credito ha poi creato tragiche differenze tra banca e banca, con l’adozione di strumenti di deterrenza più in funzione della necessità di “avere qualche strumento in più rispetto alla banca vicina” piuttosto che di una seriea strategia volta alla riduzione del fenomeno sul territorio.

Da qui la costante richiesta sindacale di individuare sinergie uniformi per tutto il settore, ed anche la richiesta – a far tempo dalla loro introduzione – di essere coinvolti nell’elaborazione dei protocolli d’intesa territoriali con ABI e Prefettura, introducendo non solo uniformità nei deterrenti minimi, ma anche nella valutazione del rischio da evento criminoso e nell’adozione di deterrenti direttamente collegati alla valutazione stessa e, come tali, specifici per ogni particolare punto operativo.

COMUNICATO STAMPA FIBA CISL BRINDISI

Sicurezza banche, Fiba Cisl: “rapine in costante aumento”ultima modifica: 2009-05-01T11:45:00+02:00da sagittario290