Alla motorizzazione di Napoli s’erano accorti da tempo che stava accadendo qualcosa di strano

08/05/2009

Alla motorizzazione di Napoli s’erano accorti da tempo che stava accadendo qualcosa di strano

revisioni2.jpgPAOLO BARBUTO Alla motorizzazione di Napoli s’erano accorti da tempo che stava accadendo qualcosa di strano. Un’impennata di richieste da parte di cittadini stranieri, e di italiani di altre regioni, aveva fatto scattare l’allarme: «Da quattro mesi tutti i dirigenti sono impegnati nelle verifiche – racconta il direttore generale Giancarlo Storto – Abbiamo iniziato perché intendevamo razionalizzare il fronte degli esami per la patente. Ci siamo ritrovati con questa strana situazione e abbiamo subito attivato tutte le procedure». Le autorità sono state immediatamente avvisate, insomma. Si trattava solo di sospetti che stesse accadendo qualcosa di strano, ma nessuno all’interno della motorizzazione avrebbe immaginato un’organizzazione tanto precisa: «La polizia ci ha raccontato cosa avveniva. Siamo tutti attoniti ed è necessario precisare che i nostri uffici non hanno nulla a che vedere con l’intera vicenda». La motorizzazione civile era già stata in contatto con il commissariato di zona. Quando sono stati posizionati i metal detector dinanzi alle aule per gli esami («Siamo gli unici in Italia ad avere questa dotazione», dice con giustificato orgoglio il direttore), c’è stato bisogno di comprendere la taratura e di capire fin dove spingersi con i controlli: «Nessuno qui dentro ha il potere di perquisire una persona. Dinanzi al metal detector c’è una GUARDIA GIURATA che, al segnale del macchinario, invita la persona che intende entrare, a liberarsi del materiale metallico che indossa. Adesso cercheremo di rivedere la taratura delle macchine per renderle più sensibili». Napoli rilascia 80.000 patenti all’anno, praticamente ci sono esami ogni giorno ed è difficile tenere l’attenzione alta su tutti gli esaminandi: «Del resto non possiamo nemmeno limitare le sessioni. Ogni cittadino ha diritto di entrare in possesso del documento di guida», dice il direttore Storto che, però, precisa: «Quel che è accaduto ci preoccupa. Non possiamo immaginare che, tramite una azione fraudolenta, ci sia qualcuno che può mettersi alla guida di un’auto senza avere, ad esempio, conoscenza del codice della strada». Però, al momento, non c’è nessun procedimento in corso. Nessuna sessione d’esame è stata bloccata né ci sono verifiche sui precedenti esami: «No, è bene rassicurare chi è venuto a sostenere l’esame. Tutte le patenti sono, e resteranno, valide. E poi fino a quando non sarà identificato un colpevole, non possiamo nemmeno pensare di attivare procedure che modifichino, o cancellino, quel che abbiamo attestato». In questo momento la motorizzazione di Napoli «è a disposizione delle autorità e offre il massimo contributo per fare chiarezza su questa vicenda», il direttore Giancarlo Storto è accorato. «Il nostro obiettivo è riportare la piena legalità e allontanare ogni sospetto sulla regolarità delle nostre procedure. Naturalmente continueremo a vigilare e chiederemo sempre l’intervento delle forze dell’ordine quando avremo sospetti».

Alla motorizzazione di Napoli s’erano accorti da tempo che stava accadendo qualcosa di stranoultima modifica: 2009-05-09T11:15:00+02:00da sagittario290