Canicattì, nessun risarcimento dopo incidente stradale

Cronaca

29/12/2008 19:15

Canicattì, nessun risarcimento dopo incidente stradale

di Carmelo Vella

La terza sezione civile della Corte d’Appello di Palermo ha deciso di non assegnare nessun risarcimento in denaro ad Antonio Sclafani rimasto coinvolto il 28 aprile di otto anni fa in un gravissimo incidente stradale che lo aveva fatto entrare in coma.

I giudici, infatti, hanno rigettato la richiesta in base a due sentenze di assoluzione di quello che Sclafani aveva indicato dopo essersi risvegliato dal coma quale il suo investitore. Aquilino che lavora come metronotte aveva da sempre rigettato le accuse rivolte da Sclafani dichiarando che non era stato lui ad investire la vittima di quell’incidente.

Il 19 dicembre scorso la sentenza dei giudici palermitani i quali hanno accolto la tesi difensiva dell’imputato, l’avvocato Diego Ferraro, in sede penale e del legale di fiducia della compagnia assicurativa in questo ulteriore processo mettendo definitivamente la parola fine a questa vicenda che si trascinava ormai dal 2000.

Antonio Sclafani risvegliandosi dal coma aveva dichiarato che a investirlo a bordo del suo ciclomotore era stato Calogero Aquilino mentre stava percorrendo contrada Rinazzi. Una circostanza che aveva fatto riaprire le indagini e che aveva portato sul banco degli imputati il metronotte canicattinese accusato di lesioni gravissime e omissione di soccorso.

I successivi processi: dinanzi al giudice unico del Tribunale di Canicattì e davanti a quelli della Corte D’Appello del capoluogo siciliano avevano scartato qualsiasi coinvolgimento di Aquilino in questa vicenda. Antonio Sclafani era assistito dall’avvocato Giovanni Salvaggio e durante i processi si era costituito parte civile nei confronti del presunto pirata della strada.