Leghisti a lezione di ronda

02 maggio 2008

Leghisti a lezione di ronda

Natalino Famà

5a5c8688a118e758f2c825bf7d07d7cd.jpgCorsi di formazione per “ronde padane”, cioè per istruire volontari alla vigilanza diurna e notturna contro la criminalità.

L’iniziativa, tre lezioni con tanto di consulenti legali, investigatori e un funzionario di polizia nel ruolo di docenti, è l’ultima, originale e fin da subito criticata, azione di contrasto («risposta immediata e concreta alle esigenze della cittadinanza» la definiscono) della segreteria provinciale della Lega Nord di Savona.

«Ma che non si definiscano più “ronde padane” le nostre, né tantomeno pattuglie di “guardia nazionale” – vuole sottolineare il segretario provinciale della Lega Nord, Andrea Bronda – Non intendiamo istruire e dar vita alle “ronde” come potevano essere intese sino a qualche tempo fa. Vogliamo invece costituire un’associazione di cittadini che formerà gruppi di vedette. Lo scopo finale è segnalare alle forze dell’ordine gli eventuali pericoli e collaborare con loro nell’individuazione delle persone che minacciano la sicurezza degli abitanti».

Di fatto, a partire dal 23 maggio, il Carroccio savonese darà il via ai primi stage di formazione di quelle che oggi, colpo di spugna alle ronde, si vogliono definire “guardie civili volontarie”. «Sullo stile dei vigilantes civili che operano a Città del Messico e che si affiancano alla polizia» precisa Bronda.

Si tratta di rapidi corsi di tre lezioni serali la cui durata non dovrebbe superare la settimana, e grazie ai quali i volontari, non soltanto i leghisti, potranno partecipare per poi formare i gruppi di controllo della criminalità.

Criminalità che a Savona realizza per lo più furti in appartamento, atti vandalici, scippi, rapine, lungo vie e piazze. La piaga riguarda tutto il ponente ligure ed è tra i motivi di inquietudine di abitanti e turisti.

L’iniziativa sembra rispondere al motto «nessuno può andare allo sbaraglio». O meglio, nelle nuove ronde, non ci si può improvvisare guardiani. Da qui i corsi. E la risposta immediata della città alla «chiamata alle armi».

«In un solo giorno abbiamo raccolto venti iscrizioni e non abbiamo intenzione di superare il numero di venticinque-trenta partecipanti per sessione – spiega il segretario leghista – Ai partecipanti non chiediamo se sono iscritti o simpatizzanti oppure no. Anzi, molti, sappiamo provengono da altri partiti. Non è la militanza in un’area piuttosto che in un diverso schieramento, che fa la differenza. L’importante è che abbiano requisiti di moralità, onestà e senso civico».

Con l’obiettivo di fare le cose per bene, le lezioni saranno impartite da un legale, da esperti e investigatori e anche da rappresentanti delle forze dell’ordine, quasi certamente un funzionario della polizia di Stato.

«Riteniamo che sia necessario muoversi nella piena osservanza delle norme – dice in proposito – Da qui la necessità di far seguire i corsi a docenti che possano fornire informazioni utili a chi domani, cioè dai primi giorni del mese di giugno sarà, di notte e di giorno, inizialmente in località ben precise, lungo le strade e sulle piazze. Il nostro unico scopo è quello di coadiuvare le forze dell’ordine nel controllo, non quello di sostituirci a loro».

Illustreranno, pare, come si partecipa a un pattugliamento, come si pedina senza essere notati, come ci si comporta nel caso si concretizzi un rischio. Ma anche come affrontare, nel caso di necessità, un eventuale scontro con i soggetti “monitorati”. Qualcosa di più delle vedette. Qualcosa meno dei tutori dell’ordine. «Sia chiaro che i volontari della nostra guardia civile non avranno, in questa azione di controllo della criminalità , nulla a che fare con le strutture di tipo paramilitare – afferma Bronda – Non porteremo nessuna arma di nessun genere durante le operazioni di monitoraggio. Forse un cane sarà con noi. Ma forse non sarà necessario. Un telefonino per comunicare, specie per avvisare le forze dell’ordine, potrebbe essere più che sufficiente. Se poi sarà necessario, avremo telecamere e macchine fotografiche».

Organizzati, quindi, ad ogni evenienza. Come ogni ronda che si rispetti. «I problemi legati alla sicurezza pubblica e causati da una costante escalation della criminalità riguardano tutti i cittadini – fa notare il segretario della Lega Nord – Non è un caso che la Lega, partito che ha voluto prestare ascolto alle reali esigenze della cittadinanza e dare una risposta concreta nell’immediato, abbia ottenuto un così ampio consenso».

Leghisti a lezione di rondaultima modifica: 2008-05-03T11:00:00+02:00da sagittario290