Edizione CIRC_SU1
01/12/2007
Mostrano le lettere di licenziamento ricevute a inizio settimana
ANIELLO SAMMARCO
Ercolano.
Mostrano le lettere di licenziamento ricevute a inizio settimana. Una scelta che l’istituto di vigilanza privata Europol ha motivato con l’esubero di personale. Per 35 dipendenti dell’istituto di via Alessandro Rossi da lunedì scorso è iniziato il calvario. E ieri mattina i VIGILANTES senza più lavoro hanno protestato fuori la sede dell’azienda. Una manifestazione senza striscioni e cori, ma ferma e decisa. I cui toni si sono accesi solo quando si sono visti negare anche la chiusura di un accordo per il recupero di spettanze arretrate: «Soldi di cui abbiamo diritto – spiega Pasquale Scebro – e per i quali, attraverso un accordo sindacale, avevamo accordato all’azienda una dilazione in tre rate. La terza doveva essere liquidata a fine novembre, ma l’azienda ci ha detto che questi soldi non sono disponibili». Ieri mattina in via Alessandro Rossi è arrivata anche una vettura della polizia: «Abbiamo chiesto noi stessi – spiegano i lavoratori – che fossero presenti gli agenti del commissariato di Portici-Ercolano». Per tutta la mattinata i lavoratori licenziati hanno atteso, anche sotto una pioggia battente, di poter incontrare i vertici dell’Europol. Speranza vana, visto che da quelle parti non si è visto alcun responsabile. Al momento l’unica certezza sono i 35 licenziamenti avviati dall’azienda, su un personale che conta poco più di cento unità. Tutto nasce dalla perdita, da parte dell’Europol, di importanti commesse di lavoro: «Non ultima quella in alcuni ospedali dell’Asl 5 – afferma Angelo Conte, Rsa dell’Europol, anch’egli licenziato – come il Maresca». Al posto dell’istituto di vigilanza di Ercolano al nosocomio di via Montedoro, come nelle altre strutture di competenza dell’Asl 5, c’è adesso un Ati composto tra gli altri dagli istituti Turris, San Paolino, Iss e Vigilante.