Camorra al Cirigliano, sospesa una corsa

Edizione CASERTA

20/12/2007

Camorra al Cirigliano, sospesa una corsa

MARILÙ MUSTO

Aversa. Annullata la quinta corsa, Premio Draia, all’Ippodromo Cirigliano di Aversa. Mentre il consistente fascicolo d’indagine della polizia viene studiato negli uffici della Dda di Napoli, arrivano nuove minacce a sette driver. Ieri il presidente di giuria Luciano Romagnoli ha sospeso una delle nove corse di trotto inserite in calendario. Il clan dei Casalesi è tornato insomma a farsi vivo con nuove minacce nel centro di allenamento per cavalli di Licola mare, ai piedi del Monte di Cuma. I driver lo avevano detto: «Rafforzare la sicurezza interna al Cirigliano serve in parte, perché il pericolo arriva anche all’esterno». Tutto è iniziato martedì: tre persone sono arrivate su un fuoristrada nero nei pressi delle piste e hanno avvicinato i driver. Sapevano con chi parlare perché, a quanto pare, un basista al Cirigliano era riuscito a ottenere la lista dei partenti in mattinata che aveva poi girato nelle loro mani. Hanno indicato il cavallo vincente, il secondo e il terzo classificato, minacciato i giocatori di perdere le gare e poi sono andati via. Lo scopo era pilotare le gare per allargare la percentuale destinata al clan sulle scommesse. Ieri pomeriggio, al momento della partenza, i tre presunti appartenenti al clan dei Casalesi si trovavano nelle tribune, ma i driver hanno raccontato tutto al presidente di giuria. Da qui la decisione dell’Unire di annullare la quinta corsa. I militari hanno raccolto le denunce e avvistato le tre persone che si aggiravano nella struttura sportiva aversana non riuscendo, però, a identificarli. Si è mobilitata anche la Polizia di Aversa che al Cirigliano ha potenziato la sua presenza dal venti novembre scorso, la data delle prime minacce. Si cerca di capire chi, e soprattutto come, abbia fatto uscire le liste dei partecipanti alla gara dall’Ippodromo. Dagli interrogatori fiume della polizia di fine novembre, sarebbe emerso che alcuni giocatori fanno il gioco della camorra in cambio di soldi. Lo testimonia anche il fatto che lo stesso presidente di giuria Luciano Romagnoli avrebbe ricevuto minacce da un driver considerato vicino al clan di Casal di Principe. Eppure solo un mese fa furono varate misure di sicurezza più rigide al Cirigliano, come il meccanismo di rotazione delle GUARDIE GIURATE che sostano nel gabbiotto; la scelta fuori regione dei membri della giuria; la possibilità di annullare la corsa a tre minuti esatti dall’effettuazione del gioco nel caso fosse considerato anomalo. Infine, la norma più importante per i driver, era stata quella che prevede una riunione con le forze di polizia un’ora prima della gara in modo da consentire la denuncia per tempo di qualsiasi minaccia. Le regole sono state approvate dall’Unire all’indomani delle prime denunce in un documento scaturito dall’incontro tra il Segretario Generale Maurizio Soverchia e il Presidente e Amministratore Delegato della Saita – Società che gestisce l’Ippodromo Cirigliano di Aversa – il Presidente dell’Unione Proprietari Italiani Trotto Francesco Gragnaniello, che per primo ha denunciato le intimidazioni, il colonnello dei carabinieri Pasquale Muggeo e i rappresentanti di categoria. Ma la storia delle intimidazioni nel passato ha fatto discutere. Per oggi è prevista una riunione tra i dipendenti e i dirigenti del Cirigliano per discutere della questione. Gianni Conti, uno dei funzionari, negli ultimi tempi ha auspicato, che «la parte malata del gioco ippico, quella esterna all’apparato organizzativo, venga isolata». È quello che stanno cercando di fare gli inquirenti.

Camorra al Cirigliano, sospesa una corsaultima modifica: 2007-12-21T12:05:17+01:00da sagittario290