16mila firme contro il degrado L’Uppi rilancia: “Sciopero dell’Ici”

16mila firme contro il degrado L’Uppi rilancia: “Sciopero dell’Ici”

Quotidiano.net – Mar 22 Mag, 12:40


Bologna,22 maggio 2007 – Forte di 16.121 firme raccolte tra chi non sopporta piu’ il degrado a Bologna, l’Uppi rilancia un suo vecchio cavallo di battaglia: lo sciopero del versamento dell’imposta Ici nelle casse del Comune . L’Unione piccoli proprietari immobiliari ha avviato la petizione all’inizio dell’anno e ora sfida Palazzo d’Accursio: o il Comune “si impegna seriamente per risolvere i problemi segnalati da migliaia di bolognesi in tutta la citta’, o la protesta potrebbe essere quella di suggerire agli oltre 10 mila associati e a tutti i proprietari immobiliari di Bologna di non versare l’Ici nelle casse dell’amministrazione, ma di congelarne l’importo in un conto bancario dedicato”. L’idea era stata gia’ lanciata e ora torna a galla per il “responso infausto e preoccupante” della petizione partita a gennaio e che, in quasi cinque mesi, ha raccolto 16.121 firme di cittadini; di queste 10.882 sono di residenti in centro storico (67,5%) e 5.239 (32,5%) in periferia. La petizione prevedeva, oltre alla semplice sottoscrizione per la causa “Stop al degrado”, anche la compilazione di una scheda-sondaggio in cui era richiesto di annotare il grado di percezione di insicurezza, le motivazioni e la zona di residenza. Ebbene, dai dati della petizione emerge che per quanto riguarda il centro storico, a lamentarsi di piu’ sono i residenti di via Indipendenza e stazione (982 segnalazioni) e quelli del Pratello e dintorni (854). Ma la “capitale” dello scontento e’ la zona universitaria (1.032). In periferia, il primo posto per segnalazioni di sporcizia e degrado sono i quartieri San Vitale (2.846 firme), Navile (2.545) e il Savena (2.312).   Secondo l’Uppi, i cittadini “si dimostrano non solo intolleranti, ma decisamente esasperati dalle scritte sui muri e dalla sporcizia per terra e lungo i portici; in particolare, sembra essersi esaurita la pazienza nei confronti di padroni maleducati di cani”. Le scritte sui muri e la sporcizia hanno raggiunto 6.921 “nomination”, il 42,93% del totale, ed interessano soprattutto la zona universitaria ed il Savena (particolarmente insofferente alla presenza dei nomadi ospitati a Villa Salus). Al secondo posto, le lamentele per bivacchi e schiamazzi notturni: le segnalazioni raccolte in questo ambito sono state 4.935 (30,61%) e riguardano, in particolar modo, via del Pratello, piazza Santo Stefano, piazza San Francesco e piazza Verdi.   In periferia, sempre Savena nel mirino: i cittadini tollerano poco volentieri le scorribande dei nomadi di Villa Salus e le scritte sui muri degli stabili per mano del balordo di turno. Il “fanalino di coda” e’ rappresentato, invece, dall’insofferenza di alcuni quartieri, come ad esempio la Bolognina, i viali di circonvallazione e Borgo Panigale, nei confronti dei fenomeni di spaccio di droga e prostituzione (4.265 segnalazioni, 26,45%). In quest’ultimo caso, a lamentarsi maggiormente sono le famiglie, piu’ degli anziani, “ormai sempre piu’ esasperate dall’idea di dover giustificare con i figli piu’ piccoli la presenza imbarazzante di donne seminude sotto il portone di casa”.  L’Uppi, in una lunga nota, racconta anche che “in molti casi i condomi’ni hanno dovuto assumere vigilantes privati per poter garantire la sicurezza e l’incolumita’ dei residenti durante le ore notturne”. Dal canto suo, l’Unione piccoli proprietari immobiliari gia’ in passato aveva avuto sottolineato che degrado, sporcizia e schiamazzi notturni influiscono non solo sulla qualita’ della vita, ma anche sul valore degli immobili a Bologna (-30%). Fatto sta che ora la pazienza pare finita e l’associazione invita i residenti a non pagare l’Ici al Comune, bensi’ di congelarla in un conto corrente “ad hoc”

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Un pensiero su “16mila firme contro il degrado L’Uppi rilancia: “Sciopero dell’Ici”

  1. Sono al Pratello dalla nascita (43 anni),assolutamente d’accordo con quanto sopra riportato. Aderisco all’eventuale congelamento ICI spero in un’azione coordinata dall’ UPPI,. Troppi locali notturni in strade strette, con portici, abitate e senza servizi. Il centro medievale di Bologna non può essere adibito ad Oktoberfest permanente. Occorre anche avere il coraggio di indicare i veri responsabili, che oltre all’assente amministrazione comunale sono senza ombra di dubbio i COMMERCIANTI!!!

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