«Basta liti al pronto soccorso, farò il medico altrove»

Edizione AVELLINO

13/02/2007

«Basta liti al pronto soccorso, farò il medico altrove»

È ancora sotto choc Vittorio De Silva, il chirurgo di turno al pronto soccorso dell’ospedale «Moscati» di Avellino che nella notte tra sabato e domenica è stato aggredito da un giovane di 25 anni di Prata Principato Ultra in preda ai fumi dell’alcol. Dottore De Silva, cosa è successo quella notte? «Ero di turno al pronto soccorso, avevo già visitato diverse persone quando si presentano nell’ambulatorio due persone. Una di queste, a suo dire, accusava dei forti dolori al braccio. Dopo una prima visita ho ritenuto opportuno prescrivergli delle radiografie. Dopo poco mi hanno portato i risultati delle lastre e li stavo valutando. Improvvisimente un giovane che aveva accompagnato la persona appena visitata inizia a rivolgersi nei miei confronti con toni alterati, in maniera minacciosa». Cosa recriminava? «Che dovevo far passare in ogni modo il dolore al braccio al suo amico. Quindi mi sono rivolto ad un collaboratore e gli ho detto di praticare al giovane dolorante un antidolorifico». Poi? «Improvvisamente l’accompagnatore si è avventato su di me. Prima ha scaraventato per aria la scrivania, poi il telefono e varie cartelle cliniche. Quindi mi ha afferrato con violenza alla gola. Per fortuna la GUARDIA GIURATA e la polizia del drappello dopo lo hanno bloccato ed allontanato». Cosa ha pensato nell’immediatezza? «Che mi trovavo di fronte ad una persona con uno stato alterato, un pazzo». Che gente giunge al pronto soccorso nel fine settimana? «Il problema in quei giorni sono soprattutto le notti. Il venerdì, sabato e domenica notte giungono decine di persone, per lo più giovani, in un palese stato psicofisico alterato, spesso per l’abuso di sostanze alcoliche». Ha subito già altre violenza di questo genere? «Sì, appena quattro mesi fa fui aggredito in ospedale da un giovane napoletano, sempre nel fine settimana». Cosa è opportuno fare per risolvere il problema degli operatori che lavorano al pronto soccorso del Moscati dopo le tante, ripetute aggressioni? «Bisogna creare un filtraggio migliore, che ci tenga lontano dai parenti e dagli accompagnatori delle persone che giungono al pronto soccorso per avere delle prestazioni sanitarie». Ritornerà a lavorare al Pronto Soccorso? «No. L’ho già spiegato al manager Rosato».

gp.fi.

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