METRO ROMA/ TESTIMONE: I NOSTRI CORPI HANNO AMMORTIZZATO L’URTO

17-10-2006 

Forse problemi a fermata Termini hanno innescato ritardi

Roma, 17 ott. (Apcom) – "Eravamo pressati come sardine. I nostri corpi hanno attutito l'urto, altrimenti il bilancio sarebbe stato ancora più grave". Lo riferisce, Roberto Parretta, giornalista della testata sportiva Calcioweb, che era sulla vettura della metropolitana tampata. "Il treno tamponato alla fermata di piazza Vittorio Vittorio Emanuele II – riferisce Parretta – era da almeno un paio di minuti con le porte aperte. Probabilmente un altro treno impegnava la successiva stazione di Termini e non scattava il verde al semaforo".
"La banchina della stazione di Termini era piena. Io ero lì ed era impossibile salire sui treni diretti verso la stazione Ottaviano. Così ho deciso di prendere un treno nella direzione opposta, retrocedere di una fermata (appunto Vittorio) e provare a salire lì. Arrivato alla stazione di piazza Vittorio Emanuele, si poteva salire, ma con difficoltà, perchè anche la vettura che era in sosta era piena. Dopo almeno 2-3 minuti è sopraggiunto l'altro treno, ma senza preavviso. Non si è sentita nessuna frenata".
"Ho visto il macchinista intrappolato nella cabina accartocciata contro il vagone tamponato e credevo fosse morto. Dopo l'impatto, dai treni si è sprigionata una nuvola di fumo bianco e la gente ha cominciato a defluire sulle scale mobili in maniera relativamente fluida. Le persone del vagone tamponato e del primo del treno sopraggiunto si sono potute immediatamente dirigere verso le scale e l'uscita, situate esattamente davanti al punto dell'incidente". "Ho notato – conclude Parretta – il pronto intervento dei vigilantes di stazione che hanno indirizzato i viaggiatori verso le uscite per liberare l'accesso ai soccorsi dei pompieri, già presenti in stazione".

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