Assaltano un portavalori: il capo è una donna

Sabato 5 Agosto 2006

Assaltano un portavalori: il capo è una donna

Raid con i kalashnikov. La pista: autofinanziamento per altri "affari" criminali

di LUCA LIPPERA

Mitraglietta kalashnikov e pistole. Sincronismi perfetti, informazioni riservate, bottino rilevante, vie di fuga studiate nel dettaglio. Un commando di quattro uomini capeggiati da una donna ha messo a segno ieri un colpo in stile militare all'ufficio delle Poste di Cineto Romano non lontano da Tivoli. I banditi, con accento romano, sono entrati in azione alle sette e mezzo del mattino quando è arrivato un furgone portavalori della "Securitas". La rapina, secondo gli investigatori, ha «diverse analogie» con altri assalti compiuti nella Capitale nelle scorse settimane e non si esclude nulla: neppure l'ipotesi che un gruppo criminale si stia autofinanziando per altre attività.
Il furgone della "Securitas", ieri mattina, stava iniziando proprio da Cineto la distribuzione di denaro contante in diversi uffici delle Poste. Quello del paese vicino Tivoli è accanto al palazzo del Comune. Due banditi, con cappello e occhiali da sole, sono scesi da una Fiat "Punto" scura (poi risultata rubata a Roma) poco prima della piazza principale. Gli altri due, tra cui la donna, hanno invece seguito l'automezzo fino all'ingresso delle Pt. Quando una delle guardie giurate ha aperto una delle portiere blindate per uscire, i rapinatori hanno tirato fuori le armi. «Mani in alto! Non fate sciocchezze… Aprite il cofano e state fermi».
I malviventi, secondo le prime stime, avrebbero portato via circa 300 mila euro. I due scesi poco prima dell'ufficio si sono uniti ai complici intorno all'automezzo portavalori. Soltanto uno dei quattro indossava, secondo i testimoni, una specie di passamontagna. Forse temeva di poter essere riconosciuto. I banditi, usando un frullino (una piccola sega elettrica circolare), hanno scardinato le valigette metalliche con i contanti e le hanno svuotate. Dopodiché, sono entrati nell'ufficio delle Poste, dove c'erano ancora pochissimi impiegati, arraffando valori bollati, francobolli e alcune migliaia di euro (non più di duemila).
Le indagini sono state affidate ai carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Tivoli, guidato dal tenente Giodi Linguanti. I dettagli del colpo, secondo gli uomini dell'Arma, fanno pensare che «ci si trovi di fronte a una piccola banda ben organizzata». Ma non si esclude l'ipotesi che dietro il colpo ci sia un gruppo criminale di ben più notevole spessore intento ad autofinanziarsi in vista di altre azioni. Sia a Roma, sia nella zona di Cineto, a cavallo della autostrada A24, si sono registrate negli ultimi tempi diverse rapine in tutto simili a quella di ieri. E in una di queste c'era la presenza di una donna.
I quattro se ne sono andati con la stessa macchina con la quale erano arrivati. Ma l'automobile è stata ritrovata, abbandonata, a poche centinaia di metri dall'ufficio delle Pt. I banditi hanno imboccato una strada di campagna che costeggia la Roma-L'Aquila. Hanno tagliato una delle reti metalliche che delimitano l'autostrada e a quel punto se ne sono perse le tracce. Sulla A24, direzione Roma, c'era evidentemente un complice che li stava aspettando. Una donna delle pulizie e un netturbino hanno incrociato i rapinatori nei pressi del palazzo del Comune. «Quello che imbracciava il mitra ha raccontato l'uomo mi ha fatto cenno come a dire: "Cambia strada…"». Freddezza e mestiere, non "ladri di polli".


(Ha collaborato
Caterina Ciavarella)




Assaltano un portavalori: il capo è una donnaultima modifica: 2006-08-06T10:51:50+02:00da sagittario290