Criminalità a Perugia, i poliziotti: «Sicurezza non è spot elettorale, fare seriamente. Niente nozze coi fichi»

umbria24

Cronaca

7 ottobre 2018

Criminalità a Perugia, i poliziotti: «Sicurezza non è spot elettorale, fare seriamente. Niente nozze coi fichi»

«Utopia il posto fisso. No a processo a chi ha sparato contro rapinatori. In città solo 3 macchine per turno»

I poliziotti, attraverso una nota scritta, battono i pugni sul tema della sicurezza in città, sottolineando come questo livello di criminalità trovi strumenti inadeguati di risposta e contenimento, da parte delle forze dell’ordine. Invitano a non buttarla in politica e in spot, dove ognuno tira l’acqua al proprio mulino, perdendo di vista la percezione dei cittadini. Lo fanno a pochi giorni dalla sparatoria di Ponte Felcino e dell’accoltellamento in città. E ricordano che non «si fanno le nozze coi fichi secchi»

La nota Il sindacato autonomo di polizia, il Sap di Perugia «alla luce degli ultimi eventi – riporta il comunicato -, ritiene di dover ribadire che la sicurezza a Perugia deve smettere di essere solo uno spot elettorale e debba essere affrontata con estrema lealtà, sincerità e dati alla mano». I poliziotti denunciano che «abbiamo organici vecchi e non corrispondenti alle reali richieste del territorio». Sull’apertura del presidio di Fontivegge: «Giuste le richieste della gente, ma facciamo una analisi sul presidio del centro storico in via Bartolo. Ha funzionato all’inizio, poi qualche trasferimento o pensionamento e si è arrivati a 4 operatori. Pensare di farne funzionare un altro è pura utopia». Quindi illustrano con quali armi si pensa di vincere la guerra: «Perugia ha due macchine della polizia e una o due dei carabinieri su ogni turno. Un altro posto di polizia è possibile solo con l’aggiunta di altri 20 uomini, non si può pensare di fare le nozze coi fichi secchi». Quindi «non si possono fare proclami sulla sicurezza a discapito degli operatori». E a proposito di proclami: «Attendiamo quanto annunciato dal ministro su assunzione di ulteriori 10mila poliziotti». Poi i poliziotti entrano nel merito degli episodi di Ponte Felcino: «Esprimiamo solidarietà ai carabinieri e alla guardia giurata. Facevano il loro dovere. Sono intervenuti in un momento in cui l’adrenalina è a mille e stavano tutelando la collettività. Non è giusto che siano indagati con capi di imputazione pesanti e che li coinvolgono in processi che durano anni. Confidiamo comunque nella magistratura. Finché passerà l’idea che chi aggredisce le forze dell’ordine corre meno rischi dell’operatore non potrà esserci sicurezza per il cittadino».

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