Violenza in ospedale, lo sfogo di una guardia giurata: “Sotto la divisa c’è una persona”

PalermoToday

Cronaca

07 marzo 2020

Violenza in ospedale, lo sfogo di una guardia giurata: “Sotto la divisa c’è una persona”

Riflessione di una semplice guardia che fa servizio di vigilanza all’ingresso di un pronto soccorso.

Vorrei fare capire a tante menti eccelse che la guardia giurata in servizio al pronto soccorso non è un buttafuori. Siamo presenti per mantenere il più possibile un clima di calma e cercare di limitare al massimo le presenze non autorizzate all’interno del pronto soccorso, consentendo ai medici e agli operatori sanitari di fare il loro lavoro nella massima tranquillità. E diciamo che pur essendo soli spesso riusciamo nel nostro compito. Poi però capitano degli eventi dove purtroppo non riusciamo a controllare al 100, ma bisogna anche considerare che quella povera guardia è da sola a mantenere un numero a volte esagerato di persone. Oltre al fatto di dover controllare interi reparti, varie uscite, due o tre corridoi, stare attenti a 70 persone tra dentro e fuori. Ma la guardia giurata è una persona, può “sclerare”, essere stanca, anche la guardia può confondersi. E sentire un medico che si lamenta in presenza dell’utenza, magari rimproverandoti per le troppe presenze, per non essere stato abbastanza incisivo, determinato, fa male. Specie se uno di questi medici poi chiuso in stanza ti deride o ti sfotte dicendo che non serviamo a niente. Noi però interveniamo e ci prendiamo gli insulti, spesso le prendiamo al posto vostro, ma se gli obiettivi siamo noi la cosa passa inosservata, noi siamo solo guardie. Io dopo anni di lavoro in pronto soccorso mi sento deluso e non più motivato. Sappiamo tutti i problemi nei vari pronto soccorso e insieme cerchiamo di sopravvivere al turno di servizio. Nessuno pensi che noi, rispetto a voi, non meritiamo rispetto. Quando mi rimproveri o mi prendi in giro ricordati che alla fine del tuo turno smonti senza essere stato/a aggredito/a non perché la gente sia diventata tutto d’un tratto pacifica, pensa che qualcuno che hai preso in giro e rimproverato senza mostrare rispetto ti ha protetto, come fosse un tuo servo. Pensa che la mia famiglia un giorno piangerà perché io potrei essere aggredito per averti difeso, potrei incontrare una persona fuori di testa che per una semplice discussione potrebbe non farmi più ritornare a casa. Quindi rispetta e sii più delicata/o nel dire le cose a chi mette la propria vita al servizio tuo e di chi per 8 ore sta in piedi davanti a una porta, a subire parolacce, sputi, insulti e spintoni per amore di farti lavorare, a te medico e a te sanitario.

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Violenza in ospedale, lo sfogo di una guardia giurata: “Sotto la divisa c’è una persona”ultima modifica: 2020-03-08T11:15:30+01:00da sagittario290