Sfonda porta e ripulisce Carrefour

iltirreno

Cronaca

28 dicembre 2016

Sfonda porta e ripulisce Carrefour

Il supermercato era chiuso per le feste e l’uomo ne ha approfittato per fare l’assalto. Ma è stato preso

MASSA – Il giorno di Natale, mentre tutti festeggiavano, Abdel Hakim Saib, cittadino marocchino di una quarantina di anni, ha pensato bene di andare al Carrefour. Voleva cambiare il guardaroba. E poco importava se il supermercato fosse chiuso per la festività, tanto lui sapeva come entrare. E così ha fatto: dal retro ha forzato la porta antipanico e si è introdotto nel magazzino. Convinto di poterla fare franca perché intanto era il 25 dicembre e non c’era nessuno. Un errore grosso il suo, che gli è costato l’arresto prima e il carcere dopo, dove è stato spedito dal giudice Giovanni Sgambati in attesa del processo per direttissima fissato per il 31 dicembre. La custodia in cella è stata inevitabile perché l’uomo risultava senza fissa dimora e quindi era impossibile dargli i domiciliari. E anche per una sfilza di precedenti.

L’arresto è stato piuttosto movimentato perché Saib non aveva considerato la vigilanza interna del Carrefour. Le guardie giurate lo hanno visto arrivare nel parcheggio deserto e hanno seguito i suoi spostamenti fin quando hanno potuto, perché avevano capito che le sue condizioni non erano benevole. Soltanto che le telecamere non riprendevano l’ingresso del magazzino e così sono dovuti uscire dalla guardiola e andare a vedere cosa stava combinando quel tipo. Dalla porta, richiusa, si sentivano soltanto dei rumori. Così le guardie giurate hanno atteso che uscisse per bloccarlo, nel frattempo però hanno chiamato i carabinieri che sono accorsi al MareMonti. Lui ha fatto resistenza cercando di scappare perché non voleva essere arrestato, ribadendo che era un suo diritto prendere quella merce perché non aveva i soldi per comprarla.

Una tesi che ha confermato anche ieri mattina davanti al giudice Sgambati, durante l’udienza di convalida. Nonostante avesse la facoltà di non rispondere alle domande ha spiegato perché si è trasformato in un ladro: «Le mie scarpe sono estive, avevo freddo e per questo ho deciso di entrare nel supermercato. Nessuno mi aiuta e mi devo arrangiare. Ho preso anche un paio di calzini». Sia il pubblico ministero Deborah Bracco sia il giudice Sgambati però gli hanno contestato una refurtiva ben maggiore, dato che l’ammontare del bottino era più o meno di cinquecento euro. Sembrava più merce pronta a essere rivenduta sotto costo. Saib durante il suo racconto ha detto più volte di essere pronto ad andare via dall’Italia ma di non poter tornare in Marocco perché si vergogna a fare la vita dello sbandato nel paese del padre. Insomma una storia complicata: «Il mio sogno è raggiungere la Norvegia, ma senza soldi non vado da nessuna parte».

Per ora la sua permanenza in Italia resta l’unica meta possibile. Fino alla fine del 2016 in custodia cautelare, poi sarà il giudice a decidere quale sarà la sua condanna. La difesa ha già annunciato che chiederà un rito abbreviato, quindi senza testimoni ma soltanto in base alle carte acquisite dai rilievi delle forze dell’ordine. E con lo sconto di un terzo della pena.

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