Cronaca
01 gennaio 2016 – 20:45
Capodanno, ladri in azione a Itri
di Orazio Ruggieri
Avevano scelto il periodo natalizio per mettere a segno i loro colpi contro due operatori a Itri: il primo è andato a segno, il secondo no. Ben 16.000 euro sono stati trafugati dal negozio di computer in via Aurelio Padovani, nel tratto urbano della provinciale per Sperlonga, dopo essersi introdotti da una finestra laterale in piena notte.
Fotocopia di quello messo a segno a ferragosto il duplice tentativo, per fortuna fallito, reiterato ai danni della stessa ditta presa di mira più di quattro mesi fa, la G&A, costruzione di infissi per interno, ubicata nei pressi dello scalo ferroviario di Itri. Allora, utilizzando un muletto, i ladri, dopo aver staccato l’energia elettrica da una cabina Enel facilmente violabile perché priva di porte “allarmate”, avevano utilizzato un muletto dell’azienda per “estirpare oltre 400 metri di cavi di rame che collegano la cabina Enel all’opificio industriale che dà lavoro a 57 dipendenti. Grande fu il rischio, allora, per il futuro dell’azienda in quanto, trattandosi di un periodo di ferie, con la fabbrica chiusa, non ci si accorse subito dell’interruzione di corrente che rischiò di far bruciare i gruppi elettrogeni rimasti senza alimentazione.
Questa volta, il duplice tentativo, reiterato in un’ora e mezza (forse c’è stata una talpa in quanto i ladri sapevano che era l’unico lasso di tempo in cui non era funzionante la sorveglianza privata) è andato fallito: le cabine Enel sono state aperte senza difficoltà perché ancora non allarmate, ma a scattare sono stati gli sportelli della fabbrica. In entrambi i casi sul posto sono accorsi i proprietari e la vigilanza privata (l’unica pattuglia dei carabinieri, frutto del taglio delle compagnie, tra le quali quella di Gaeta sempre tanto operativa sulla zona, era impegnata per fronteggiare azioni criminose a Scauri).
Indignato Andrea Gelfù, il padre degli attuali titolari, e seconda generazione della famiglia che dal 1936 opera nel settore: “L’ennesima latitanza delle istituzioni (zona al buio, cabine Enel facilmente abbordabili da tutti, mancanza di una vigilanza magari affidata ai tanti rifugiati politici parte dei quali è tenuta inattiva in paese, ci sta facendo maturare l‘idea – con grave preoccupazione da parte dei ben 57 dipendenti – di chiudere l’attività e di trasferirci altrove”. E sarebbe una iattura per Itri e per le famiglie delle maestranze.
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