Calatabiano, raid punitivo contro il vicino

Cronaca

27 Dicembre 2014

Calatabiano, raid punitivo contro il vicino
In quattro armati contro un 28enne irrispettoso

Un’aggressione con calci e pugni, culminata con due colpi d’arma da fuoco. Il primo, andato a vuoto, è stato esploso da Giuseppe la Rosa, 24 anni, che insieme ad altre tre persone si era introdotto nella casa del vicino dal comportamento irriverente. L’episodio si concluso con l’intervento del padre della vittima, guardia giurata, che ha sparato mettendo in fuga gli aggressori

I carabinieri della locale stazione di Calatabiano, collaborati dai colleghi del radiomobile di Giarre e della stazione di Riposto, hanno arrestato in flagranza Giuseppe la Rosa, 24 anni, Mario La Rosa, 49enne, Maurizio Allegra, 31 anni, e un quarto giovane di 19 anni. L’accusa per tutti è violenza privata aggravata in concorso, contestando altresì a Giuseppe La Rosa il porto abusivo di arma comune da sparo e lesioni personali mentre a Maurizio Allegra la detenzione illegale di munizioni.

Ieri, intorno alle 20.00, in via Lapide Vecchia, nella frazione Pasteria di Calatabiano, i quattro, decidono di far visita al vicino di casa, un 28enne, che secondo loro si comporterebbe in modo irriverente. Con uno stratagemma si introducono nell’abitazione e sotto minaccia verbale invitano il giovane ad andarsene da quella casa e tornarsene al paese d’origine. Al diniego espresso dalla vittima, Giuseppe La Rosa, probabilmente sotto i fumi dell’alcool, lo aggredisce colpendolo con calci e pugni. In difesa del giovane arriva il padre, una guardia giurata di 56 anni. L’aggressore estrae quindi una pistola calibro 6,35 e spara un colpo, fortunatamente andato a vuoto. Il padre a quel punto estrae la propria pistola d’ordinanza sparando un colpo in aria e far si che gli aggressori si allontanassero. A dare l’allarme al 112 ci pensa la convivente della vittima. Tre pattuglie dell’arma giungono sul posto ed immediatamente riescono a rintracciare ed arrestare i quattro. In casa è stato poi rinvenuto il bossolo sparato dalla pistola di La Rosa, ancora non ritrovata, e a sequestrare, in casa di Allegra, 70 munizioni da caccia, di vario calibro, detenute illegalmente. La vittima è stata medicata nell’ospedale di Taormina con prognosi di sette giorni, mentre gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Catania piazza Lanza

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