Cronaca
RETROSCENA
08/05/2014
OMICIDIO
Uccisa dal compagno: “Pensò più volte di lasciarlo, non lo fece per i figli”
Resta in carcere la guardia giurata che ha sparato in casa alla convivente
Giraudo e Serafini
Fossano – L’accusa è di omicidio volontario aggravato dall’uso di un’arma da fuoco. Vitantonio Gioia, la guardia giurata, 53 anni, d’origine pugliese che, martedì ha ucciso la compagna, madre dei suoi figli, dopo l’interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Fossano (ha risposto alle domande del sostituto procuratore Massimiliano Bolla) è stato condotto nel carcere di Cuneo.
Ha ammesso, fin da subito, le proprie responsabilità. Dopo aver esploso due colpi con la pistola di servizio, contro la donna con la quale conviveva da 10 anni, ha allertato i soccorsi. L’uomo è difeso dagli avvocati Pietro Salvatore Bafaro e Debora Secci di Torino. «Non sa darsi pace – spiegano i legali -. Venerdì (domani, ndr) ci sarà l’udienza di convalida del fermo. Cercheremo di capire quali sono le motivazioni profonde alla base del suo gesto, se ci sono eventuali disagi psicologici».
Secondo alcuni amici, da tempo le cose tra Silvana e Antonello non funzionavano più. Da un paio d’anni almeno. Ma tra alti e bassi continuavano a stare insieme, anche se lei più volte aveva pensato di lasciarlo. Alla fine però non aveva messo in pratica quell’intenzione, soprattutto – diceva – per amore dei suoi figli, perché potessero crescere in una famiglia unita.
Sulla cancellata accanto al portone di ingresso al cortile della casa ieri è comparsa una lettera dedicata a lei: «Sei stata una mamma splendida, una figlia esemplare».