La banda del bancomat era pedinata da un mese

Cronaca

13 marzo 2014

La banda del bancomat era pedinata da un mese

Le squadre interforze di polizia e carabinieri sorvegliavano anche l’Emisfero I malviventi avevano preso di mira l’esercizio commerciale di Belluno

di Marco Ceci

FELTRE. Avevano messo gli occhi anche sull’Emisfero di via Tonegutti a Belluno, ma alla fine hanno optato per il Famila del Pasquer, a Feltre. Una scelta ininfluente, perché in entrambi i casi avrebbero trovato ad attenderli le squadre congiunte di carabinieri e polizia.

Da quasi un mese, infatti, un imponente dispiegamento interforze (una quarantina di uomini) stava pedinando, giorno e notte, i cinque componenti (tutti arrestati e attualmente confinati nei carceri di Belluno, Padova e Trieste) della banda finita in trappola nella notte tra domenica e lunedì, sorpresa mentre stava assaltando la cassa continua del supermercato feltrino.

Settimane di appostamenti in auto e in strada, nelle abitazioni private e nei negozi prospicenti i due supermercati, «grazie alla collaborazione di privati cittadini e di imprenditori», hanno ricordato nella conferenza stampa a illustrazione dell’operazione congiunta denominata “Last Bang”, svoltasi ieri in questura a Belluno, il dirigente della squadra mobile Mauro Carisdeo e il tenente Luigi Presicci, comandante del nucleo investigativo provinciale dei carabinieri. «L’attività è nata da un’indagine condotta congiuntamente dai carabinieri e dalla polizia di Stato di Trieste, che aveva individuato questo gruppo dedito a furti mediante esplosione di bancomat e casse continue. Quando i cinque sono stati segnalati nel Bellunese sono partiti gli appostamenti negli obiettivi che, per similitudine con i colpi precedentemente effettuati in tutto il nord-est, ritenevamo essere più appetibili per loro. Abbiamo così capito che avevano due obiettivi: l’Emisfero di Belluno e il Famila di Pasquer. Nell’ambito di queste attività sono stati notati sopralluoghi della banda, ripetuti nel tempo. Stiamo parlando di professionisti che non lasciavano nulla al caso: al Famila, due domeniche fa, avevano addirittura fatto scattare l’allarme, due volte, per valutare i tempi di reazione della guardia giurata, rispettivamente 5 e 2 minuti. Poi hanno scelto Feltre, presumiamo perché offriva margine di sicurezza superiori per loro, soprattutto per quanto riguarda le vie di fuga».

A quel punto tutto il personale che “controllava” l’Emisfero, una ventina di uomini, ha traslocato nel Feltrino, dove è diventata fondamentale l’azione di intelligence svolta dalla locale compagnia dei carabinieri, che ha individuato tutte le possibili vie di fuga dei malviventi e fornito i nominativi di privati cittadini “fidati”, nelle cui abitazioni sono state allestite le avanzate strumentazioni (telecamere notturne e sensori) che hanno consentito di riprendere passo dopo passo i movimenti della banda. L’ora X è scattata domenica sera, poco dopo le 23, «quando i cinque sono arrivati sul posto», hanno spiegato i rappresentanti di polizia e carabinieri. «Le due vedette controllavano gli ingressi all’area del supermercato, uno era appostato nella Fiat Panda che avevano rubato per il colpo, gli altri due nei paraggi. Dopo la mezzanotte hanno tranciato i cavi di un lampione per lasciare al buio l’area dove hanno poi fatto irruzione, una ventina di minuti più tardi hanno spostato alcuni “panettoni” di cemento che potevano ostacolare il passaggio dell’auto. Tutto con pause abbastanza lunghe, per controllare eventuali complicazioni. Alle 2.30, infine, si sono messi in azione: con una leva hanno forzato la porta che dà accesso alla zona del supermercato dove è ospitata la cassa continua, a muro (il reparto di elettronica, ndr) e alle 2.48 hanno sfondato la saracinesca con l’auto. Quando stavano posizionando l’esplosivo, un “panetto” di circa 250 grammi di plastico, siamo intervenuti. Nessuno sparo, i malviventi non erano armati».

Un blitz fulmineo, con una quindicina di poliziotti e carabinieri che hanno fatto irruzione nel supermercato, catturando immediatamente due malviventi. «Il terzo è stato fermato a qualche chilometro di distanza, mentre a piedi cercava di raggiungere la sua auto, parcheggiata vicino a Busche. Il quarto è stato fermato dai carabinieri di Piove di Sacco, mentre stava raggiungendo in macchina la sua abitazione, il quinto lo abbiamo fermato, poco prima delle 7, mentre stava camminando nei pressi della stazione di Feltre».

http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2014/03/13/news/la-banda-del-bancomat-era-pedinata-da-un-mese-1.8848732

La banda del bancomat era pedinata da un meseultima modifica: 2014-03-14T10:45:33+01:00da sagittario290