Safe vuole licenziare 24 portavalori

Cronaca

19 giugno 2013

Safe vuole licenziare 24 portavalori

Dopo due anni di cassa straordinaria l’azienda di viale Bramante chiuderà il reparto trasporto e rendicontazione

di Anna Ghezzi

portavalori.jpgPAVIA. Ventiquattro esuberi a settembre, chiude il reparto trasporto valori e rendicontazione. Lo ha annunciato la Metronotte Safe di Pavia, ditta di vigilanza sicurezza di viale Bramante che fa lavorare 103 persone e che da un anno aveva messo i 24 del reparto in questione in cassa integrazione straordinaria. L’azienda ha aperto la procedura ieri, oggi ci sarà l’incontro coi sindacati e poi l’assemblea dei lavoratori. Che già nei mesi scorsi erano preoccupati: «Lo sapevamo che finiva così – dicono alcuni – i servizi erano sempre meno».

«Vogliamo capire se si tratta di numeri reali oppure si potrà salvare qualcuno – spiega Gildo Comerci, Fisascat Cisl – La cassa straordinaria termina il 2 settembre, le mobilità dal giorno successivo. L’azienda sostiene che sono state perse commesse, in particolare un subappalto importante: per noi il contratto di solidarietà è la soluzione». L’azienda, che già nel 2011 aveva fatto un anno di cassa straordinaria, ha perso appalti per 1 milione 150mila euro rispetto al 2011, 700mila euro rispetto al 2012. Ad esempio Mondialpol che aveva appaltato alla Safe i servizi ti trasporto valori di Intesa San Paolo, Banca popolare di Milano e Esselunga, tra gli altri, ha preferito riportare questi servizi all’interno della propria struttura.

«La situazione è arrivata a un punto di non sostenibilità tale che la procedura di mobilità è un passo obbligato– spiega Fagbrizio Raina dell’Unione industriali di Pavia che parla per conto dell’azienda – La mobilità riguarda la chiusura del servizio trasporto valori e rendicondazioni, e riguarda la totalità delle persone lì impiegate. Il problema è che le importanti commesse perse l’anno scorso non saranno sostituite da nuove commesse nel breve periodo, e il servizio diventa antieconomico. Comprendiamo l’impatto sociale di questi licenziamenti in un momento delicato come questo ma la sopravvivenza dell’azienda è fondamentale per tutelare gli altri 80 posti di lavoro». L’azienda pare orientata a dire no al contratto di solidarietà che permetterebbe di mantenere tutti i lavoratori riducendo l’orario e i salari. «L’organizzazione del lavoro non lo consente, si tratta di reparti diversi», dice Raina.

Il settore sicurezza e vigilanza in provincia di Pavia occupa circa 300 dipendenti, dicono i sindacati. E in un anno, secondo il rapporto sull’economia provinciale della Camera di commercio, le aziende sono calate dell’11% anche se è un fiorire continuo di piccole e piccolissime ditte di vigilanza e dalla liberalizzazione delle licenze in poi per le agenzie di sicurezza non c’è più il vincolo territoriale. «Si tratta di un settore in crisi – spiega Comerci – il trasporto valori cala ogni anno di più, da 15 anni a questa parte, perché circolano meno valori e preziosi e prende sempre più piede il denaro elettronico. Mentre il settore vigilanza, anche se tiene meglio, sente il fatto che le imprese chiudono, e dunque c’è bisogno di sempre meno guardiani». In provincia di Pavia questi 24 licenziamenti annunciati seguono a ruota, nel giro di pochi giorni, i cinque della ditta Il Fante di Voghera legata alla perdita dell’appalto per la vigilanza alla Fondazione Maugeri dopo che la clinica ha preferito sostituire i vigilanti armati di notte con un servizio di addetti di sicurezza disarmati per una questione di costi, circa 10 euro in mano all’ora.

http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2013/06/19/news/safe-vuole-licenziare-24-portavalori-1.7290062

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