Manette alla “banda del buco” una guardia giurata fra gli otto arrestati

Cronaca

(20 novembre 2012)

Manette alla “banda del buco” una guardia giurata fra gli otto arrestati

Dopo tre anni di indagini, la polizia ha individuato la gang che utilizzava la tecnica del foro della parete per assaltare banche e gioiellerie. Nessun colpo però è mai andato a segno

di ROMINA MARCECA

123349636-259285c4-1d59-4159-b2e7-d3593558b9ae.jpgC’era la guardia giurata infedele di Bagheria, Tommaso Cipolla, e Salvatore Battaglia, il titolare di un autolavaggio di piazzetta Cairoli, nella zona di corso dei Mille, che utilizzava la sua attività come base logistica per i colpi da mettere a segno. Sono due dei componenti della banda di otto rapinatori (un altro è ancora ricercato) arrestati la notte scorsa dalla squadra mobile.

Una banda che è sempre arrivata a un soffio dal mettere a segno i colpi, poi finiti in un nulla di fatto, complice anche l’arrivo della polizia. Quatto gli episodi per i quali i nove finiscono agli arresti con l’accusa di associazione per delinquere e tentata rapina. Un solo colpo doveva essere messo a segno a Palermo, alla gioielleria “Les Cadeaux” di via Ferdinando Li Donni, a due passi dal teatro Massimo, ma fallì per l’arrivo della polizia.

L’inchiesta della sezione antirapina, guidata dal vicequestore aggiunto Silvia Como, ha preso il via nel 2009 ed è stata coordinata dai magistrati Maurizio Scalia e Fabio Bonaccorso. Il gip Nicola Aiello ha disposto per sei degli indagati la custodia cautelare in carcere e per tre i domiciliari.

Il metodo utilizzato dalla banda, e ricostruito dalla squadra mobile grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, è quello del buco nella parete di locali attigui a quello preso di mira. Attraverso le intercettazioni la polizia ha seguito passo passo la preparazione a rapine in due istituti di credito dell’Agrigentino e in uno di Trapani, mentre un’altra rapina, a un tabaccaio

di Bagheria, è sfumata perché i rapinatori erano indecisi su chi, tra il titolare e la fidanzata, avesse nella borsa l’incasso della giornata. Per questo colpo, e per un altro a un’agenzia Unicredit di Bagheria, aveva passato le informazioni la guardia giurata Tommaso Cipolla, finito ai domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione a delinquere.

In carcere invece è andato invece Salvatore Battaglia, ritenuto il capo dell’organizzazione. Aveva messo a disposizione il suo autolavaggio per le riunioni della banda, ma anche la sua auto per i sopralluoghi davanti agli obiettivi dell’organizzazione. Intanto le cimici dei poliziotti ascoltavano tutto. “Siamo una famiglia”, dicevano i componenti della banda. “Lo senti il profumo dell’oro?”, chiedeva un altro durante la preparazione del colpo alla gioielleria “Les Cadeaux”. Ma poi è arrivata la polizia a rovinare la festa.

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Manette alla “banda del buco” una guardia giurata fra gli otto arrestatiultima modifica: 2012-11-21T12:00:00+01:00da sagittario290