Chiede l’elemosina davanti all’azienda

Cronaca

06 Giugno 2012

Chiede l’elemosina davanti all’azienda

di SAVERIO FRAGASSI

44539.jpgMODUGNO – Due bocche da sfamare, un affitto di casa da pagare, bollette che si sommano e si rincorrono col rischio, ormai alle porte, che vengano interrotte le erogazioni di luce e gas. Il portafoglio è vuoto, paradossalmente il posto di lavoro c’è ancora e, per fortuna, al momento nessuno può violarlo. Momento nero, la vita non sorride più, disperazione e rabbia. Francesco Catalano, 42enne, dipendente della «Aldo Tarricone Security», come tanti suoi colleghi, quasi 150, è senza stipendio da due mesi e cinque giorni. In casa non ci sono altri redditi, gli euro li porta lui, per mantenere il bambino di 5 anni ed una moglie che cerca lavoro, invano da mesi. Ieri mattina, con umiltà ed educazione, senza un segnale di rabbia o violenza, si è appostato ai piedi della direzione dell’azienda, in corso Umberto I, ha comunicato a mezzo di un piccolo cartello, quella che è la situazione personale (comune a molti altri colleghi, tutti monoreddito) ed ha richiamato l’attenzione dei passanti, della gente comune.

C’è chi, spontaneamente ha lasciato delle offerte in denaro, chi approfittando della presenza di supermercati nelle immediate adiacenze della sede di Tarricone, gli ha donato generi alimentari di prima necessità: latte, pasta, pelati, biscotti, acqua. È la nuova povertà? «Non riesco più ad andare avanti – ha detto Francesco Catalano – sono in arretrato di due mesi con i pagamenti dell’affitto di casa, le bollette anche si stanno accumulando; non si riesce a sopravvivere. L’azienda non paga gli stipendi da due mesi e cinque giorni; l’altro giorno il bambino non ha potuto bere neppure il latte».

E’ una situazione davvero critica, quella che stanno attraversando i dipendenti della «Tarricone» di Modugno: «La gente è esasperata – ha affermato Donato Gernone della Ugl – ci sono colleghi che non hanno più soldi per raggiungere il posto di lavoro. Le spese si accavallano, gli stipendi non arrivano. Le Istituzioni dove stanno? Regnano silenzio e promesse».

Non c’è solo il ritardo nel pagamento degli stipendi, dicono alcuni dipendenti che, ieri mattina, hanno fatto compagnia al collega Catalano, per solidarietà ed amicizia, ci sono anche i ritardi nei versamenti dei ratei del tfr, delle cessioni del quinto delle paghe: «Si sente anche parlare di cassa integrazione – ha aggiunto Gianvito Losacco della Uil-Tucs – ma è circostanza assai discutibile perché non ci sono i presupposti».

Dalla Tarricone si ribadisce che l’azienda è solida e ci sono circa 5 milioni di crediti da riscuotere; oltre al fatto che il Durc (il documento che accerta la regolarità contributiva) attesta i versamenti avvenuti, ad oggi, con regolarità. Ma intanto, la gente non riesce più a mangiare.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=525254&IDCategoria=1

Chiede l’elemosina davanti all’aziendaultima modifica: 2012-06-07T12:00:00+02:00da sagittario290