Ottocento nomi letti in piazza

Cronaca

22 marzo 2012

Ottocento nomi letti in piazza

L’associazione Libera e gli studenti hanno ricordato le vittime della mafia

image.jpgBELLUNO. Enrico Mattei, Alberto Dalla Chiesa, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone.

Personaggi noti, ma anche tantissime persone comuni nel lunghissimo elenco letto ieri alle 12 in Piazza dei Martiri per celebrare la XVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Sindaci, assessori e consiglieri comunali, maestri, attivisti politici, sacerdoti, sindacalisti, membri delle forze dell’ordine e guardie giurate, imprenditori, magistrati, giornalisti, imprenditori e tanti cittadini anche di giovane età: purtroppo troppi nomi di ragazzi e bambini.

Un elenco che comprende oltre 800 persone, «ma sappiamo che ce ne sono molti altri», spiega Francesco De Bon, referente del coordinamento Libera di Belluno, che ieri ha organizzato l’iniziativa, «il nostro vuole essere un ricordo di tutte le altre vittime di cui non siamo ancora riusciti a conoscere il nome». Una «cerimonia laica molto semplice», come la definisce De Bon, a cui hanno assistito diversi cittadini, l’assessore Angelo Paganin, il subcommissario prefettizio Nicola De Stefano, il vescovo Giuseppe Andrich, rappresentanti della Questura e della Guardia di finanza. «I nominativi delle vittime vanno dal 1893 al 2011», precisa Sarah Sommavilla, «e con un impegnativo lavoro di ricerca abbiamo voluto quest’anno affiancare ai nomi anche quello di cui si occupavano nella vita». La giornata si è celebrata in contemporanea in tutte le piazze di Italia e ha fatto seguito al corteo di Libera di sabato scorso che, partito da Piazza della Vittoria a Genova, ha visto sfilare decine di migliaia di persone.

«A questo evento hanno partecipato anche alcuni giovani di “Scuole in rete” di Belluno», evidenzia De Bon. «L’impegno con le scuole è molto importante. Sono stati svolti anche degli incontri preparatori con personalità di Libera, affinché i più giovani non considerino giornate come questa degli avvenimenti isolati, ma spunto per una riflessione costante. Stiamo inoltre programmando altre iniziative che saranno destinate ai ragazzi delle scuole della provincia». Quello della Giornata della memoria e dell’impegno, che non a caso si celebra nel primo giorno di primavera, vuole essere uno stimolo per far sì che le persone portino avanti e non dimentichino mai le idee delle persone che hanno perso la propria vita per difendere un società più giusta. «Il giudice Gian Carlo Caselli», mette in risalto De Bon, «ha affermato che chi ha combattuto la mafia è morto perché noi non siamo stati abbastanza vivi. È per questo motivo che è giusto ricordare, per poter rinnovare un impegno civile che ci deve vedere protagonisti in prima persona». (m.r.)

http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/03/22/news/ottocento-nomi-letti-in-piazza-1.3713716

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