Cronaca
16 febbraio 2012
Denaro sparito al Famila guardia giurata nei guai
L’addetto alla vigilanza si sarebbe intascato 5.400 euro approfittando di un guasto ai meccanismi della cassa continua del supermercato di Feltre
Peculato. È la pesante accusa dalla quale dovrà difendersi in un processo una guardia giurata bellunese accusata di essersi intascata una somma di 5.400 euro approfittando di un guasto della cassa continua di un supermercato di Feltre. La vicenda risale all’11 dicembre del 2009.
Stando a quanto s’è appreso, quel giorno la guardia giurata era preposta al prelievo del denaro dalle casse continue dei supermercati della zona del Feltrino. Arrivata al supermercato Famila di Feltre, la guardia giurata, L.D. 47 anni, è scesa dal furgone e con il sacco d’ordinanza si è diretta verso la cassa continua. Il punto è che quel giorno la cassa continua del supermercato aveva un guasto tecnico. Il meccanismo del conteggio dei “pistoncini” dentro ai quali confluisce il denaro delle casse del supermercato s’era inceppato.
La guardia giurata, dopo aver fatto presente il guasto tecnico, ha proseguito il suo lavoro, svuotando la cassa continua piena di soldi. Una volta riempito il sacco, è salita nel furgone ed è tornata in sede, come da prassi.
Giorni dopo, però, dal conteggio dei soldi depositati in banca per conto del supermercato, ci si è accorti che c’era un ammanco di 5.400 euro. Una somma pari a quella inserita in un plico finito poi nella cassa continua. A scoprirlo era stata la direzione del supermercato dal controllo incrociato delle entrate di quel giorno. A quel punto è partita la denuncia alle forze dell’ordine che ha innescato l’inchiesta del sostituto procuratore Massimo De Bortoli. Gli investigatori hanno ricostruito la vicenda, analizzando anche le immagini delle telecamere poste sulla cassa continua. Le registrazioni, per la verità, non immortalano la guardia giurata mentre “instasca” i soldi, ma dalle indagini sarebbe emerso che la sola persona a maneggiarli non poteva essere che quel vigilante. Da qui l’inchiesta per peculato. Secondo, infatti, una sentenza della Corte di Cassazione, la guardia giurata è equiparata ad un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. Ipoteticamente, l’imputato rischia una condanna da tre a dieci anni di reclusione. Ma pare che la difesa, con l’avvocato Rosalisa Sartorel, sia intenzionata a chiedere un patteggiamento nel corso della prossima udienza del 14 novembre.