Insulti a chi ferma un ladro

Attualità

22 Dicembre 2011 12:00:00

Insulti a chi ferma un ladro

Un episodio di razzismo al contrario. Guai a fermare un extracomunitario

Alessandro Cavallini

mktumb640a.jpgDomenica scorsa due negozianti padovani della rivendita Vodafone di via Santa Lucia, in pieno centro, hanno inseguito e bloccato un tunisino che aveva appena rubato alla Rinascente un giubbetto in pelle da 260 euro ed una pochette Guess da 35 euro.

Dopo aver sentito una commessa lanciare delle urla ed aver visto una guardia giurata rincorrere il nordafricano, anche Jacopo Gruarin, 28 anni, e Roberto Turato, 39, che stavano bevendo un aperitivo al termine della giornata di lavoro, si sono messi alla caccia del ladro. “Abbiamo notato un uomo della sicurezza della Rinascente inseguire un tunisino con uno zaino in spalla e prima avevamo sentito urlare – questo il racconto di Gruarin -. Per noi è stato istintivo intervenire. Non abbiamo avuto paura e abbiamo rincorso insieme alla guardia giurata il ladro”.

L’inseguimento a piedi, in mezzo alla folla che si era riversata in centro per i consueti regali natalizi, è durato più di dieci minuti; il tunisino è stato infatti fermato ben quattro volte, riuscendo però ogni volta a divincolarsi con calci e pugni. “Lo abbiamo fermato quattro volte – ha proseguito Gruarin – una volta davanti a Sommariva e l’ultima volta di fronte alla Rinascente dove la guardia giurata ha voluto riportarlo. Lui però per scappare ci ha colpito con calci e pugni. Io ho avuto cinque giorni di prognosi. Lo zaino con la refurtiva lo aveva lasciato già all’inizio dell’inseguimento. Poi al quarto tentativo di bloccarlo ho chiamato il 113 ed è arrivata la polizia”.

Quello che però ha rammaricato il giovane padovano è stata la reazione della gente che osservava il rocambolesco inseguimento. “Nelle quattro volte che lo abbiamo bloccato – ha ricordato il commesso – tutti si sono fermati a guardare e nessuno ha preso il cellulare per chiamare polizia o carabinieri. Nell’ultima occasione davanti alla Rinascente siamo stati insultati da almeno una trentina di persone. Mi hanno chiamato fascista. Solo quando ho chiamato il 113 la situazione si è calmata”.

All’arrivo delle volanti, Ghanem Boughanmi, questo il nome del ladro, è stato arrestato con l’accusa di rapina impropria. La mattina seguente è stato giudicato in direttissima e condannato all’obbligo di firma. Nel frattempo si è però liberato un posto al Cie di Gorizia ed è stato lì condotto. Se non altro questa la volta la giustizia ha trovato un colpevole, ma è molto triste il racconto di Gruarin. Soprattutto ci chiediamo come avrebbe reagito la folla se il ladro, anziché nordafricano, fosse stato un loro connazionale: quasi certamente avrebbe applaudito ed inneggiato all’eroe Gruarin. E poi dicono che l’Italia non è razzista, ma si sbagliano.

Purtroppo il nostro paese è razzista, ma contro gli italiani. Ormai il lavaggio del cervello del politicamente corretto ha raggiunto il suo scopo ultimo: farci disprezzare la nostra identità etno-culturale. A questo punto speriamo, per la legge del contrappasso, che questi signori che inveivano vengano quanto prima defraudati dei propri beni da qualche povero clandestino che non riesce ad arrivare a fine mese. Noi ovviamente in quel caso parteggeremo per quest’ultimo.

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Insulti a chi ferma un ladroultima modifica: 2011-12-23T11:15:00+01:00da sagittario290