Cronaca
(12 luglio 2011)
IL CASO
Pass disabili, Umberto I liberato dai falsi invalidi
Sequestrati permessi addirittura rilasciati a persone oramai decedute. Quattordici i titoli che sono stati ritirati che oltre alle sanzioni pecuniarie faranno partire anche le segnalazioni per le eventuali revoche delle concessioni
Già dalle prime ore della mattina il parcheggio riservato all’interno dell’area ospedaliera del Policlinico Umberto I risulta congestionato da autovetture che espongono contrassegno per disabili. Per questo motivo il Direttore sanitario è dovuto ricorrere all’intervento della Polizia di Roma Capitale ancora una volta, in quanto la vigilanza privata che presidia le entrate non ha la possibilità di verificare l’autenticità dei pass e dei documenti di guida.
Dopo l’intervento del mese scorso, che ha consentito la verifica di tanti contrassegni, oggi è scattato un nuovo controllo a sorpresa. Gli agenti del III Gruppo, insieme a un responsabile della struttura ospedaliera, hanno verificato le autorizzazioni per entrare con l’autovettura privata. Tra gli automobilisti in entrata molti hanno esibito contrassegni che sono però risultati utilizzati impropriamente perché scaduti di validità, perché esibiti in fotocopia, o addirittura rilasciati a persone oramai decedute. Quattordici i titoli che sono stati ritirati che oltre alle sanzioni pecuniarie faranno partire anche le segnalazioni per le eventuali revoche delle concessioni.
“Ciò che è emerso dai controlli effettuati questa mattina dagli agenti del III Gruppo delle Polizia Municipale all’interno del parcheggio di uno tra gli ospedali più grandi della Capitale è di una gravità inaudita, perché significa sottrarre un diritto importante a persone in difficoltà e creare loro un danno significativo” ha detto l’assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso. “L’Amministrazione comunale, di concerto con la Polizia Municipale, alla quale va il mio plauso, continuerà gli opportuni controlli in tutto il territorio di Roma Capitale al fine di combattere sempre con capillare determinazione – conclude Belviso – azioni così lesive della dignità delle persone affette da disabilità e delle loro famiglie”.