Nuoro, i vigilantes degli ospedali al lavoro con la divisa estiva

Cronaca

(10 dicembre 2010)

Nuoro, i vigilantes degli ospedali al lavoro con la divisa estiva

di Luciano Piras

Il Natale è ormai alle porte, ma i vigilantes degli ospedali cittadini San Francesco e Zonchello devono ancora indossare le divise estive. I 37 dipendenti sono perciò costretti a indossare maglioni e giubbotti di loro proprietà che nulla hanno a che vedere con i colori sociali del datore di lavoro. “Ma ora ci rivolgeremo alla procura” dicono i portieri della azienda sanitaria

jpg_2935499.jpgNUORO. C’è da battere i denti, visto il freddo cane di questi giorni. Eppure i vigilantes dell’ospedale San Francesco lavorano ancora con la divisa estiva. Pantaloni blu cobalto e camicia azzurrina a maniche corte. Così li vuole la loro azienda, la Privatepol, la società che dal febbraio scorso ha preso il posto occupato per anni dalla Vigilanza La Nuorese. «Il regolamento parla chiaro – attaccano subito le guardie: la divisa invernale è obbligatoria dal 1º ottobre al 14 giugno, eppure siamo ancora così…».

E così significa che i 37 portieri arruolati dalla Asl barbaricina arrivano sì alla garitta con indosso la divisa estiva, ma ognuno si arrangia come può, portandosi da casa un maglione, una sciarpa, un cappellino di lana e magari un giubbotto in piumino, chi blu, chi rosso o nero, chi a strisce verdi su fondo viola scuro. «Ora ci siamo stancati – alzano la voce le sentinelle dell’ospedale San Francesco come pure dello Zonchello -: porteremo il nostro caso all’attenzione della procura della Repubblica».

Nel cahier de doléances, infatti, non c’è solo la questione della divisa. L’elenco delle rivendicazioni di questo gruppo di lavoratori («dimenticati e presi in giro», sottolineano) è alquanto lungo. Punto primo: «Prendiamo uno stipendio da fame che a malapena arriva a 700 euro mensili, per 160 ore in media di lavoro». Punto secondo: «Il contratto stipulato a marzo non è lo stesso applicato sino allo scorso anno con il precedente appalto, ovvero il Multiservizio, ma appartiene a un altro settore, quello del portiere di stabile, d’albergo, di ville private, di condomini». E poi ancora… «ci costringono a turni massacranti, fino a 12 ore di seguito, e se vogliamo donare il sangue dobbiamo avvisare l’azienda otto giorni prima di farlo». Insomma: il bubbone del portierato Asl puzza parecchio, a sentire una rappresentanza dei vigilantes.

Una situazione tanto spinosa quanto ingarbugliata dalla quale difficilmente i 37 lavoratori potranno venirne fuori. All’origine di tutti i mali, infatti, ci sarebbe un contratto «mutuato da quello applicato dalla Asl di Sassari successivamente all’ottenimento di uno specifico parere di congruità da parte dell’ufficio provinciale del lavoro del 29 luglio 2008».

Certo è che la questione è anche al centro di uno scontro furioso tra sigle sindacali, che vede le 37 sentinelle degli ospedali nuoresi sballottate qua e là senza un futuro. «Che non può esserci – dice il gruppo dei dipendenti ribelli – se la multinazionale Cofely (l’azienda che gestisce i servizi ceduti dalla Asl nell’ambito del project financing, ndr) non riprende in mano il servizio dato in subappalto». «Ma visto che nessuno ci ascolta, ora porteremo il caso in procura».

Nuoro, i vigilantes degli ospedali al lavoro con la divisa estivaultima modifica: 2010-12-11T11:45:00+01:00da sagittario290