Sono banditi disposti a tutto Ma il gip non li fa arrestare

Provincia

27/12/2009

Sono banditi disposti a tutto Ma il gip non li fa arrestare

CHIAMPO. Per la tragica rapina dell’aprile 2005 in cui morì il malvivente Luigi Quatela ucciso da un complice col mitra

27_27_gdv_f1_465_medium.jpgBasta l’indagine a piede libero. Eppure sono cinque pericolosi fuorilegge, che non esitarono a sparare e a uccidere. Uno di loro è addirittura latitante perché colpito da un ordine di custodia per omicidio volontario e condannato all’ergastolo. Il gip Agatella Giuffrida pur riconoscendo che gli indizi raccolti dai carabinieri di Vicenza sul loro conto sono corposi, respingendo la richiesta di cattura del pm Giorgio Falcone per la rapina col morto avvenuta a Chiampo nel 2005, osserva che sono già trascorsi quasi cinque anni dal sangue, non c’è notizia che nel frattempo i cinque abbiano continuato a delinquere e, pertanto, non ravvisa gli estremi dell’arresto. È una decisione che in punto di diritto può non fare una grinza, ma che ha suscitato la contrarietà della procura che ha presentato il ricorso al tribunale del Riesame affinché venga emesso l’ordine di custodia perché la banda è composta da gente pronta a tutto. Appunto, anche a uccidere. Dunque, si tratta di rapinatori di alto spessore criminale, non a caso uno di loro è latitante. La gang avrebbe avuto nei vicentini Giorgio Fontana e Luca Panozzo i basisti. Questo è lo scenario investigativo dell’assalto alla filiale Unicredit di Chiampo del 26 aprile 2005. Luigi Quatela di 45 anni morì trafitto da un proiettile 7,62 sparato da un kalashnikov imbracciato da un complice. Di recente la procura ha chiesto la cattura di Fontana, 47 anni, di Malo (avv. Ernesto De Toni) e Panozzo, 43 anni, di Isola (avv. Paolo Mele senior). Inoltre, di Ercole Quatela, 47 anni, di Tromello (Pavia), fratello della vittima, e attualmente in carcere per altri reati, così come Orazio Remo Pezzuto, 64 anni, di Cesate (Milano), indicato come colui che sparò e uccise per errore. Anche se voleva abbattere un maresciallo. Il quinto della lista è il latitante Luigi Bestetti, 57 anni, di Milano, che partecipò il 26 marzo 1994 all’assalto di un furgone portavalori costato la vita a una guardia giurata.

SIM CARD. Per i carabinieri a chiamare in causa i due vicentini Fontana e Panozzo quali fiancheggiatori dei rapinatori sono le dichiarazioni di due collaboranti e alcune schede telefoniche acquistate in tabaccheria. Pezzuto sparò venti colpi all’uscita della banca quando il maresciallo Nicolò Clemenza si presentò sulla piazza perché stava eseguendo delle notifiche. Il sottufficiale si nascose dietro le macchine parcheggiate, come una coppia che rischiò grosso: i malviventi credettero di essere caduti in un’imboscata e spararono all’impazzata, uccidendo però uno di loro.

COLLABORAZIONI. I cinque sono accusati di concorso in omicidio volontario, tentato omicidio del maresciallo Clemenza e di una coppia. Inoltre, di rapina per avere sottratto 20 mila euro poi abbandonati sul piazzale durante la precipitosa fuga. Visti i precedenti specifici ognuno di loro rischia pene pesanti. Luigi Quatela venne caricato sulla Volvo usata per la fuga e fu abbandonato esanime davanti alle scuole medie di Roncà. Le abitazioni di Panozzo e Fontana sono state perquisite dai carabinieri del nucleo investigativo del tenente Ghinelli e del luogotenente Ferrante. Oltre a Quatela ha collaborato un altro pregiudicato. Per il gip pur essendoci indizi concreti non ci sono i presupposti per catturare la pericolosa banda visto il tempo trascorso.

Ivano Tolettini

Sono banditi disposti a tutto Ma il gip non li fa arrestareultima modifica: 2009-12-28T11:30:00+01:00da sagittario290