Dietro la protesta delle guardie giurate un buco da 80 milioni di euro

(15 agosto 2009)

Dietro la protesta delle guardie giurate
un buco da 80 milioni di euro

jpg_1696756.jpgHanno trascorso la notte in cima al terzo anello del Colosseo, a circa cinquanta metri d’altezza. E promettono di non muoversi fino a quando “non ci saranno garanzie per il posto di lavoro”. Sono i sette dipendenti – o “gladiatori”, come li hanno ribattezzati i loro compagni – dell’istituto di vigilanza Ancr-Urbe di Roma.

Protestano per la chiusura dell’azienda e per il passaggio a una nuova società: “Ha azzerato i diritti acquisiti, l’anzianità e la progressione economica maturata”.

L’Istituto di Vigilanza dell’Urbe intanto ha deciso di prorogare il termine per l’ accettazione della proposta d’assunzione presentata, scaduta il 13 agosto scorso, fino al 20 agosto “onde consentire – spiega la società in una nota – a tutti i lavoratori già dipendenti Federazione Provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci – Istituto Vigilanza dell’Urbe in amministrazione straordinaria, che non lo avessero già fatto, di potervi aderire e di mantenere il posto i lavoro”.

L’associazione è da tempo sotto inchiesta giudiziaria: ci sarebbe un buco di 80 milioni di euro. L’Istituto di Vigilanza Urbe è legata all’Associazione nazionale combattenti e reduci (Ancr). Il pm Paolo D’Ovidio ha aperto un fascicolo per appropriazione indebita sulla vendita del patrimonio immobiliare dell’ente, che percepisce finanziamenti anche dal ministero della Difesa e dalla presidenza del Consiglio.

Il pm ha iscritto sul registro degli indagati l’ex presidente Gustavo De Meo, dopo le denunce di alcuni sindacalisti e le indagini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma.

L’inchiesta punta a chiarire una presunta svendita di alcuni immobili di pregio nel cuore di Trastevere e il progressivo svuotamento delle casse dello storico istituto delle guardie giurate capitoline. L’indagine vuole accertare se alcune operazioni finanziarie siano servite a nascondere guadagni illeciti. Sotto la lente della procura è anche la gestione dell’Istituto Urbe per cui il tribunale fallimentare ha dichiarato l’insolvenza.

La protesta. Il modello Innse continua a fare scuola. Le guardie giurate durante la notte hanno ricevuto il supporto dei loro colleghi, che grazie a una corda utilizzata come una sorta di portavivande hanno portato coperte, tè, caffè caldo e qualche panino. “Smentisco – dice Claudio Biggioni, sindacalista della Rdb-Cub e portavoce dei lavoratori – che ci sia stato un nostro ripensamento a recedere nella protesta. Per ora restiamo qui e i nostri compagni scenderanno dal Colosseo solo se sarà ripristinata la legalità”.

Dietro la protesta delle guardie giurate un buco da 80 milioni di euroultima modifica: 2009-08-16T11:45:00+02:00da sagittario290