Blitz al Centro direzionale di un gruppo di dipendenti della ex Recam

Edizione BENEVENTO

07/02/2009 

Blitz al Centro direzionale di un gruppo di dipendenti della ex Recam

LUISA RUSSO Blitz al Centro direzionale di un gruppo di dipendenti della ex Recam (oggi Astir) che alle 8.15 di ieri mattina approfittando di una distrazione di una delle GUARDIE GIURATE sono riusciti a introdursi nel grattacielo dell’isola 6, dove ha sede l’assessorato regionale al lavoro, salendo al terzo piano e devastando i locali della segreteria di Corrado Gabriele. Poi si sono chiusi nella sua stanza: un uomo e una donna minacciavano di lanciarsi nel vuoto (ferito un vigilante che aveva tentato di bloccarli, è giudicato guaribile in 5 giorni). Nel frattempo all’assessore, che non era in sede, arrivava un sms del tono: «Siamo nella sua stanza. La invitiamo a venire subito. Per quanto avverrà tra poco vi assumete le responsabilità politiche?». Rapido l’intervento degli agenti del commissariato Vasto Arenaccia, che hanno portato i manifestanti in questura riuscendo a eludere un’altra cinquantina di persone che stavano dando l’assalto al palazzo dalla strada. Gli otto, compresa la donna, sono stati denunciati per invasione di edificio pubblico, danneggiamento aggravato, resistenza, ingiurie, interruzione di pubblico servizio e per le lesioni al vigilante. In corso indagini della Digos. Una protesta scoppiata per il mancato pagamento degli stipendi di gennaio e per la precarietà nella quale, secondo il Sindacato lavoratori in lotta guidato da Luigi Sito – che rivendica il messaggino – verserebbe la società che opera nel campo della bonifica ambientale (fino a ottobre partecipata della Regione Campania e di Italia Lavoro ma della quale oggi Palazzo Santa Lucia è azionista unico). L’assessore Gabriele assicura che le paure circa i ritardi nei pagamenti saranno fugate a breve, in quanto è già stato disposto il pagamento delle spettanze di gennaio. Ma la tensione resta, dopo lo strano incendio del 13 ottobre nella sede amministrativa della ex Recam, in via Santa Maria del Pianto, nel quale andarono distrutti atti e documenti. All’epoca il Carc, comitato d’appoggio alla resistenza per il comunismo guidato da Fabiola D’Aliesio, cui aderiscono alcuni dei lavoratori, parlò di «guerra tra bande che gestiscono il denaro pubblico». Erano le 8,15 quando è scattato l’assalto. Benchè non avessero un appuntamento, gli otto operai sono riusciti a superare i tornelli e la doppia porta blindata. Una volta raggiunto il terzo piano, «scavalcando» anche un vigilante che tentava di bloccarli hanno abbattuto la porta della segreteria e quella dell’ufficio dell’assessore, usando una scrivania a mo’ di ariete, e si sono chiusi nella stanza. Un uomo e una donna si sono agitati pericolosamente sul davanzale della finestra. Ormai non c’erano più margini di trattativa. I poliziotti del commissariato Vasto Arenaccia, diretti dal vicequestore Pasquale Trocino, sono intervenuti afferrando anche i due disperati che minacciavano di suicidarsi, mentre si facevano accorrere in ausilio due squadre: una per disperdere gli altri manifestanti che dalla strada tentavano di spaccare le vetrate del palazzo e un’altra con un furgone (nel quale sono stati caricati gli otto manifestanti fatti uscire da una porta sul retro). Una manovra tattica che ha consentito di risolvere la questione senza contatti fisici, a ventiquattr’ore dagli scontri di Pomigliano. Da tempo gli operai, tra quali molti ex lsu, chiedevano un incontro agli assessori Gabriele e Ganapini per avere lumi sulle reali prospettive della ex Recam.

Blitz al Centro direzionale di un gruppo di dipendenti della ex Recamultima modifica: 2009-02-08T11:15:00+01:00da sagittario290