Preso il rapinatore che pestava le sue vittime


RIMINI

LATITANTE

Preso il rapinatore che pestava le sue vittime

Dopo l’ordinanza d’arresto, il 30enne pluripregiudicato napoletano aveva fatto perdere le sue tracce. In pochi anni, assieme ad alcuni complici aveva messo a segno numerose violente rapine tra Rimini, Cagliari e Napoli

145119-poliziaarresto-.jpgRimini, 12 gennaio 2009 – Un vero ‘duro’, autore di rapine violente e pestaggi, messi a segno tra Rimini, Cagliari e Napoli. Ma soprattutto latitante, scomparso dopo aver saputo che la Procura della Repubblica di Rimini gli aveva presentato un ‘conto’ di 14 anni di carcere da scontare. A. L. C. 30 anni, pluripregiudicato napoletano, è stato arrestato l’altro pomeriggio dagli agenti della Squadra mobile di Caserta, nella casa dell’amico dove si nascondeva.

L’hanno scovato a Napoli, nell’appartamento di un altro pluripregiudicato, un tale C. C. che si trovava agli arresti domiciliari e che per quel ‘favore’ a C. è tornato dritto in carcere. Napoletano, ma con base a Riccione. La prima volta era sbarcato in riviera nell’aprile del 2001. La notte del 5 febbraio, un assicuratore era appena uscito dalla casa di un’amica, quando era stato affrontato da tre sconosciuti. Prima l’avevano pestato e poi derubato dei cinque milioni di lire che aveva in tasca.

Prima di andarsene, l’avevano chiuso in un ascensore, legato e imbavagliato. Le ricerche non avevano portato a niente, fino a quando, un mese dopo, sia i carabinieri di Riccione che la Squadra mobile di Rimini si erano ‘incrociati’ mentre tenevano d’occhio un terzetto di napoletani che da qualche mese aveva affittato un appartamento nella Perla. Tre ‘pezzi grossi’, A. L. C., A. F. e M. M. . Nonostante la giovane età, con un curriculum di tutto rispetto. Polizia e carabinieri erano diventati la loro ombra, fino a quando avevano scoperto che un altro colpo era stato pianificato.

L’obiettivo era una gioielleria di Riccione, in viale Dante. Un colpo grosso, dove si era reso necessario arruolare altre tre persone, tre ‘scartini’ di passaggio, tra i quali anche un ambulante riminese. La banda era stata fermata prima che mettesse a segno la rapina. Sepolti nel giardino della casa riccionese, gli investigatori avevano trovato pistola, manette e parrucca. Poi era venuto fuori il resto.

C. e i due compari erano anche gli autori di altre rapine, una fatta a Desenzano del Garda, sempre a un gioielliere, anche lui pestato senza ragione e derubato di 100 milioni di lire. L’altra in una banca di Cagliari, dove avevano portato via la pistola alla guardia giurata. Prima il carcere, poi la condanna che con il cumulo di pene, per C. aveva fatto in tutto 13 anni, 11 mesi e 6 giorni di carcere.

Ma quando, il 9 febbraio del 2008, l’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Rimini aveva emesso l’ordine di esecuzione, che includeva anche l’interdizione dall’esercizio della podestà genitoriale, C., era già sparito. Fare il latitante a Napoli non è difficile, ma lui aveva scelto l’amico sbagliato, un tizio già agli arresti domiciliari. L’altro pomeriggio, la Polizia ha fatto irruzione nell’appartamento, quasi certa che ci sarebbe stato anche lui. Addosso aveva anche quasi 200 grammi di hashish.

Preso il rapinatore che pestava le sue vittimeultima modifica: 2009-01-13T11:15:00+01:00da sagittario290