Foggia, la mafia dei funerali voleva uccidere un magistrato

CRONACA

(16 maggio 2007)

Il clan imponeva il pizzo alle agenzie di pompe funebri
Avevano progettato l’omicidio alla stazione ferroviaria

Foggia, la mafia dei funerali
voleva uccidere un magistrato

Dieci arrestati. Ventidue gli indagati tra cui guardie giurate e volontari del 118
Informavano in anticipo il clan sui decessi nella zona
 

FOGGIA – La mafia foggiana aveva progettato di uccidere il sostituto procuratore della Repubblica di Foggia Giuseppe Gatti. E’ quanto emerge dalle indagini della squadra mobile che stamattina ha smantellato un clan mafioso foggiano che – secondo l’accusa – imponeva il pizzo ad agenzie di pompe funebri della Capitanata.

Il pm Gatti, impegnato in indagini per reati contro la pubblica amministrazione, doveva essere ucciso nella stazione ferroviaria di Foggia, nel momento in cui arrivava in treno. Il progetto di attentato – a quanto è dato sapere – è stato rivelato alla polizia da un nuovo collaboratore di giustizia. Attualmente il magistrato è sotto tutela.

L’operazione è scattata questa mattina all’alba. la polizia ha arrestato dieci persone tra presunti mafiosi, titolari e dipendenti di imprese di pompe funebri con l’accusa di aver imposto ad altre imprese di onoranze funebri un pizzo di 500 euro per ogni funerale organizzato e l’affidamento ad imprese riconducibili alla mafia del disbrigo di pratiche amministrative per il trasporto dei defunti.

Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale di Bari Michele Parisi su richiesta del pm della Dda Francesco Cavone, è stato notificato da agenti della squadra mobile. Agli arrestati vengono contestati i reati di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni.

Ventidue gli indagati tra cui dipendenti degli Ospedali Riuniti di Foggia, guardie giurate dell’istituto di vigilanza “133” e dipendenti e volontari del servizio di soccorso 118. Il sospetto degli investigatori è che abbiano favorito i mafiosi dicendo in anticipo, dietro pagamento, chi moriva e dove. Agli indagati infatti viene contestato di aver fornito, in cambio di denaro, ai presunti componenti l’associazione mafiosa notizie sui decessi avvenuti nelle strutture sanitarie foggiane. In questo modo il gruppo avrebbe potuto mettere mano per tempo e con certezza sui funerali.

Fra gli indagati figura il pregiudicato Giuseppe Scopece, titolare dell’agenzia di pompe funebri Global Service, scomparso il 6 novembre 2006 e ritenuto dagli investigatori vittima della ‘lupara bianca’.

Foggia, la mafia dei funerali voleva uccidere un magistratoultima modifica: 2007-05-17T00:35:00+02:00da sagittario290