Martedì 28 Novembre 2006
Napoli – "E' inammissibile" – sostiene Pietro Contemi, segretario provinciale del Comparto della Vigilanza Privata del Sindacato ORSA – "che ogni giorno si registrino tre o quattro morti sul lavoro. Una società come quella italiana" – ha aggiunto – "non se lo può permettere". Indignarsi. Allarmarsi. Reagire. Sono parole forti per un uomo come Contemi da sempre abituato a moderare i toni. Parole non dissimili da quelle espresse da Napolitano domenica scorsa quando ha reso omaggio ai quattro operai morti nel rogo di Campello sul Clitunno. Ma nessun accenno viene dai poteri forti quando muore un agente della vigilanza privata. "Noi come sindacato OR.S.A. da molti anni denunciamo questo stato di cose. Non esistono solo le morti bianche riferite agli operai, ma la vigilanza privata fa registrare molto spesso morti che altrimenti potrebbero essere evitate. Nessun politico italiano ha espresso parole di cordoglio, ad esempio, per la morte della Guardia Giurata assassinato per difendere soldi non suoi a Lodi durante l'assalto ad un portavalori. Status giuridico inesistente, mezzi non adeguati a garantire l'incolumità degli operatori, legge non adeguata. Vorrei, inoltre" – conclude il leader della vigilanza privata del sindacato di base dell'OR.S.A. – "qual è l'ente preposto che deve controllare i "cantieri" dove operano gli agenti della vigilanza privata ?. Senza contare gli Istituti di Vigilanza che continuamente chiudono all'improvviso e gettano sul lastrico decine e decine di famiglie. Basta con le lacrime di coccodrillo. Ognuno si assuma le proprie responsabilità".