Omicidio al Palabingo, controlli sull’auto da cui il vigilante sparò

iltirreno

Cronaca

03 settembre 2015

L’INCHIESTA

Omicidio al Palabingo, controlli sull’auto da cui il vigilante sparò

Continuano le indagini per ricostruire la tentata rapina finita nel sangue. Sopralluogo dei consulenti alla carrozzeria dov’è la vettura delle Guardie di città

di Sabrina Chiellini

NAVACCHIO. Vanno avanti le indagini dei carabinieri e della Procura di Pisa per ricostruire i drammatici momenti della tentata rapina culminata nel sangue, nelle vicinanze del Palabingo di Navacchio.

La notte del 13 agosto scorso il vigilante dell’istituto “Corpo guardie di città” di Pisa, Davide Giuliani, 46 anni, di Montecalvoli, che si era improvvisato rapinatore sperando di risolvere i suoi problemi economici, è stato ucciso da un collega, Simone Paolini, 37 anni, di Pisa, dipendente dello stesso istituto di vigilanza. Quest’ultimo, ora indagato per omicidio preterintenzionale, ha sparato per difendersi e ha ucciso l’amico e collega. Il racconto di Paolini, sentito dal magistrato che segue l’inchiesta, dottor Antonio Giaconi, già il giorno successivo alla tragedia, ha trovato i primi riscontri oggettivi.

All’omelia don Raimondo ha ricordato la guardia giurata di 46 anni ucciso mentre tentava una rapina al Palabingo di Navacchio: “Lo sentivo come un fratello, mi colpiva il suo sorriso buono

L’attività del pm continua e prevede tra l’altro anche alcune perizie balistiche. Il 3 settembre è previsto un sopralluogo nella carrozzeria dove è si trova sotto sequestro la vettura dell’istituto di vigilanza alla cui guida c’era Paolini quando è stato minacciato con una pistola dal collega-rapinatore.

Il vigilante ha raccontato di avere sparato all’uomo mentre si trovava alla guida. I due colpi esplosi hanno mandato in frantumi il vetro del finestrino accanto al posto del conducente. Successivamente c’è stata una colluttazione tra la vittima, ormai ferita, e il metronotte che voleva difendere a tutti i costi i seimila euro che aveva appena ritirato dal Palabingo. È stato in questi drammatici momenti che Paolini è riuscito a strappare il casco dal rapinatore che ha agito completamente travisato. I due si sono riconosciuti. Il tempo di guardarsi negli occhi e poi Giuliani è fuggito via. Si è messo alla guida della sua auto. È finito contro il cancello di un’abitazione e poi si è fermato fuori strada in una piazzola, lungo via Nugolaio. Qui lo hanno trovato agonizzante i colleghi. La dinamica è abbastanza chiara, anche se potrà essere chiarita meglio la durata dell’evento.

La famiglia della vittima, sebbene la vedova Franca Gioia resti ancora chiusa nel suo dolore, ha nominato avvovati e consulenti per seguire la fase delle indagini. La vedova, madre di due bambine, vuole sapere come è morto suo marito.

Oltre all’inchiesta penale, ci sono poi le indagini amministrative avviate dopo l’omicidio e che hanno portato alla luce una serie di irregolarità nella gestione dell’istituto di vigilanza, tanto che la questura di Pisa ha chiesto la revoca o la sospensione immediata della licenza al titolare, Mariano Bizzarri Ollandini.

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Omicidio al Palabingo, controlli sull’auto da cui il vigilante sparòultima modifica: 2015-09-04T11:30:59+02:00da sagittario290