Omicidio Major, assolti con formula piena i due colleghi di Massimo Zen

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CRONACA

02 luglio 2024

VEDELAGO

Omicidio Major, assolti con formula piena i due colleghi di Massimo Zen

Manuel Cancarello e Christian Liziero erano accusati del favoreggiamento in favore della guardia giurata della Battistolli che il 22 aprile del 2017 sparo ferendolo a morte Manuel Major. Il primo era a processo in quanto sarebbe stato quello che avrebbe collocato sulle scena dell’omicidioe poi fatto ritrovare una pistola giocattolo

Assolti con formula piena. Dopo quasi due anni di dibattimento si è concluso oggi 2 luglio il processo al 46enne Manuel Cancarello e al 47enne Christian Liziero, i due colleghi di Massimo Zen accusati a vario titolo di favoreggiamento e interferenza nelle comunicazioni dei carabinieri. Cancerello, in particolare, sarebbe stato, secondo le accuse della Procura, l’uomo che avrebbe piazzato una pistola giocattolo ritrovata a ridosso della strada in cui era avvenuta la sparatoria avvenuta il 22 aprile del 2017 a Barcon di Vedelago in cui Zen aveva fatto fuoco e ferito a morte Manuel Major. Il ritrovamento avrebbe dovuto indurre gli investigatori ad avvalorare la tesi della legittima difesa del Ranger della Battistolli che aveva detto di aver risposto al fuoco proveniente dalla Bmw con dentro la vittima, Jody Garbin e Euclide Major. Liziero (come Cancarello) avrebbe invece intercettato le comunicazioni dei carabinieri con una apparecchiatura sintonizzata sulle frequenze protette dell’Arma. La Procura aveva chiesto 3 anni per Cancarello mentre il secondo capo di imputazione (l’interferenza) era stata formulata richiesta di assoluzione.

La notte del 22 aprile del 2017 Zen posizionò la sua auto di traverso lungo via Pomini a Barcon di Vedelago, al fine di impedire o rallentare il passaggio della vettura sulla quale viaggiavano i malviventi di cui conosceva la posizione grazie ad uno scanner sintonizzato sulle frequenze dei carabinieri. I banditi (la famiglia Major era assistita dall’avvocato Fabio Crea mentre Cancarello era difeso dall’avvocato Cristiano Biadene) erano gli autori, quella stessa notte, di assalti ad alcuni bancomat. La guardia giurata esplose tre colpi di pistola Glock, in direzione dell’autovettura, uno dei quali, attraversando il parabrezza lato passeggero, centrò al capo (nella zona temporale destra) Manuel Major che era alla guida della Bmw in fuga, morto qualche giorno dopo il ricovero. Per quei fatti Massimo Zen è stato condannato in via definita a nove anni e sei mesi. “Finalmente è stata fatta giustizia – ha detto Manuel Cancarello alla fine dell’udienza – sono stati due anni particolarmente difficili ma alla fine la verità è venuta fuori”.

Gli elementi a carico di Cancerello erano emersi dall’incrocio fra le celle telefoniche agganciate e i dati provenienti dalla rilevazione satellitare del suo tablet. Gli orari, il posizionamento dell’auto a 10 chilometri da dove si sarebbe dovuto trovare in servizio e soprattutto la vicinanza a dove fu trovata l’arma giocattolo sarebbero state una prova, secondo l’accusa, del fatto che il 46enne raggiunse il luogo in cui avvenne l’omicidio e gettò la pistola in un campo, con l’obiettivo di farla ritrovare. L’avvocato Cristiano Biadene ha però contestato questa lettura dei fatti: Cancarello, ha detto nella sua requisitoria, avrebbe potuto infatti spegnere il suo tablet e comunque non avrebbe mai compiuto il fatto “sotto il naso” dei carabinieri, che si erano fermati a qualche centinaio di metri. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.

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Omicidio Major, assolti con formula piena i due colleghi di Massimo Zenultima modifica: 2024-07-03T11:15:38+02:00da sagittario290

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