All’accettazione la tombola delle lettighe…

Edizione BENEVENTO

19/01/2011

All’accettazione la tombola delle lettighe «Non bastano? Prendiamole dalle ambulanze»

Gigi Di Fiore Inviato

HE10_550.jpgNola. La signora Maria è avanti con gli anni. Si appoggia al muro, guardando il marito steso su una barella pieghevole. Usa il dialetto, per raccontare: «Sta in osservazione, aspetta per precauzione. Ha un forte bruciore allo stomaco e già è stato operato tempo fa». Alza le braccia, come a dire: meglio così, che non avere nessuno che ci dica che fare. Scene ordinarie al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola. Il signor Giuseppe, manovale in pensione, è tra i pazienti che non hanno trovato neanche un lettino. Ben dieci sui dodici che erano in queste stanze da prima linea sono stati spostati a tamponare altre falle alla Medicina e alla Chirurgia. «La sapete la famosa storia della coperta troppo corta?» commenta un infermiere. Al Pronto soccorso usano le barelle pieghevoli, quelle in dotazione alle ambulanze. E un medico racconta: «Altro che ospedale senza frontiere, qui la situazione è sempre di emergenza. Abbiamo sguarnito le ambulanze di barelle». È rassegnato, sembra quasi consolarsi constatando che almeno non si sta ripetendo, come due giorni fa, che un paziente debba dormire su una sedia per un’intera notte. Il via vai è frenetico, l’asta all’entrata del Pronto soccorso si alza di continuo. Appena fuori, sotto lo sguardo delle GUARDIE GIURATE, i parcheggiatori abusivi fanno affari d’oro. Uno addirittura dispensa degli improbabili ticket di carta al prezzo di un euro. Trentuno comuni per 500mila potenziali utenti: sono i numeri del territorio su cui incide il Santa Maria della Pietà. Qui arriva di tutto: feriti per agguati di camorra, vittime di incidenti stradali, anziani che si sentono male. E nei fine settimana c’è il drammatico pienone. Qualche mese fa, il medico e consigliere comunale Felice Avella preparò un dossier infuocato. Tanto che il sindaco di Nola, Geremia Biancardi, segnalò che, tra i 141 medici in organico, in 52 erano esentati dai turni di notte e molti usufruivano delle agevolazioni previste dalla legge 104. Aggiungendo, a commento: «Diventa davvero urgente riorganizzare l’assetto dell’ospedale nolano». Al terzo piano, la Medicina generale è tra i reparti più affollati. Sono otto i pazienti adagiati su una barella. Si aggiungono, in un martedì di non eccessivo affollamento, alle tre barelle in Chirurgia e tre all’Ortopedia. I 131 posti letto disponibili in totale, sempre occupati, sembrano una goccia nel mare. Per le scale lo stato di abbandono delle pareti accompagna il saliscendi. Ma è storia comune a quasi tutti gli ospedali: mura rovinate e con macchie di umidità. In alcuni casi crepe e foglietti attaccati con nastro adesivo a pubblicizzare di tutto. Ovunque, però, domina l’assenza di pulizia. Da cinque giorni, i dipendenti dell’impresa «Ecolux» sono in sciopero. Non ricevono lo stipendio e non puliscono. Il risultato sono pavimenti luridi, sotto i letti meglio non guardare. Nei gabinetti, l’igiene è precaria. Ma, spiega il direttore sanitario Andrea De Stefano: «Devo ringraziare gli operatori socio-sanitari che si stanno facendo in quattro per evitare il tracollo, sostituendosi all’impresa di pulizie». Sono una trentina, di buona volontà, ma non riescono a sostituirsi in tutto alla «Ecolux». «Guardate, guardate che schifo – dice una donna – Nella stanza di mio marito con più letti non si vede nessuno a fare una spazzata». Quella dello sciopero dei lavoratori delle pulizie è storia ricorrente: successe anche a giugno. E in estate, la Chirurgia generale rimase chiusa due giorni per mancanza di personale: molti erano in malattia o aspettativa. Si superò tutto, utilizzando i sanitari di Ortopedia, Oculistica e Ostetricia che si resero disponibili a turni per l’intera giornata. Un anno e mezzo fa, invece, un blitz dei Nas portò a descrivere una situazione da allarme. C’erano anche punti luce pericolosi, che non rispettavano le norme di sicurezza. I vuoti per i lettini spostati in altri reparti sono visibili al Pronto soccorso. Penzolano gli attacchi per l’ossigeno e sono orfane le aste per i boccettoni delle flebo. Spiega il direttore sanitario: «Ho tenuto una riunione con tutti i primari della Asl. L’emergenza è superata, anche la presenza di 13 pazienti sulle barelle è fisiologica. È un presidio di frontiera, purtroppo non sempre riceve adeguata attenzione».

All’accettazione la tombola delle lettighe…ultima modifica: 2011-01-20T10:45:00+01:00da sagittario290