Roma: muore in ospedale, gli rubano anche le fedi

Roma: muore in ospedale, gli rubano anche le fedi
La figlia: «Gli hanno tolto catenina e braccialetto»

di Giulio Mancini

d2248711bbfc7cd148d3856b6dc56307.jpgROMA (2 luglio) – Volatilizzati. Spariti nel nulla. I ricordi di una vita appena spenta, sono stati rapiti da sciacalli che non guardano in faccia nessuno. Neanche la morte.
Per i familiari di Felice G. stroncato a 73 anni da un infarto, la morte ha il peso di un doppio dolore: la perdita improvvisa di una persona cara ma anche il furto di effetti personali dall’inestimabile valore affettivo. Quando dopo tredici ore di sofferenza i sanitari lo hanno restituito alla moglie e ai figli, ma quel corpo ormai esanime era stato spogliato anche di fedi nuziali, della catenina, del braccialetto. Chi li ha presi si è portato via pochi euro di valore in oro ma anche l’impronta di un’esistenza violata proprio nel suo ultimo respiro.

Tutto è successo domenica scorsa a Ostia. Felice G. stava trascorrendo un periodo di riposo al villaggio ”Country Club” di Castelfusano quando, superata di qualche minuto la mezzanotte, è stato colpito da un attacco cardiaco. È stato il personale di un’ambulanza del 118 a prelevarlo dal campeggio e ad accompagnarlo al pronto soccorso del ”Grassi”. Qui i medici lo hanno preso in cura applicandogli tutte le misure previste nei casi di emergenza cardiaca.

«Quando è arrivato in ospedale era passata da poco la mezzanotte – racconta la figlia, Sonia Le sue condizioni erano molto gravi: è entrato in coma, e dopo averlo assistito nella sala emergenze lo hanno ricoverato in Rianimazione. Abbiamo cercato di stargli sempre vicini ma non ci è stato possibile assistere alle terapie per tenerlo in vita. E dieci minuti prima delle due del pomeriggio ci hanno avvertito che non ce l’aveva fatta ed era morto».

Avvicinandosi al letto del reparto per l’estremo saluto, i familiari hanno notato che Felice non aveva indosso i suoi effetti personali. «I medici ci hanno spiegato che è la consuetudine: per essere curati e assistiti con le macchine ai pazienti viene sottratto qualsiasi oggetto possa intralciare come anelli, bracciali, orologio e catenine» riferiscono i familiari.

La prassi, in quei casi, prevede che gli effetti personali vengano consegnati dagli infermieri alla guardia giurata in servizio presso il pronto soccorso. Ed è al personale di quel servizio di vigilanza che la figlia con la moglie dell’infartuato si sono rivolti. «L’addetto alla sorveglianza ci ha risposto di non aver mai ricevuto in consegna i beni di mio padre sottolinea Sonia Con un’infermiera abbiamo guardato in ogni ancolo del pronto soccorso e alla fine c’è stato pure risposto che gli effetti personali di mio padre erano stati consegnati alla moglie. Mia madre, però, non è stata mai contattata nè tanto meno ha ricevuto nulla. Si sono portati via pure le fedi nuziali, inclusa quella delle nozze d’argento, e oltre a questo dolore poveretta deve sopportare pure la presa in giro». Per tutto questo i congiunti hanno presentato una denuncia. Sulla vicenda la direzione sanitaria dell’ospedale e il commissariato di Ostia, diretto da Rosario Vitarelli, hanno avviato un’inchiesta per stabilire le rispettive responsabilità.

Roma: muore in ospedale, gli rubano anche le fediultima modifica: 2008-07-03T12:00:00+02:00da sagittario290