Brera, sfregiata statua del Canova


Lunedi 09 Ottobre 2006

Graffiti, danneggiamenti, atti di teppismo e adesso il furto

Rubata una testa di un calco in gesso. All'Accademia guardie anti-vandali dopo graffiti, danneggiamenti, atti di teppismo

Vandali all'Accademia di Brera. Ancora. Dopo graffiti, sporcizia, incuria. Una statua del Canova è stata decapitata: della divinità Ebe, rarissimo calco in gesso proveniente dallo studio dell'artista, è rimasto solo il busto. Deturpata una statua assicurata per 800 mila euro: nessuna traccia di quel volto dolcissimo. Dopo quell'episodio, il più grave dei tanti che si sono succeduti per tutto lo scorso anno, il direttore dell'istituto ha deciso di intervenire: dalla scorsa settimana aule e uscite sono sorvegliate da due vigilantes. A tempo pieno.

Bodyguard in divisa contro gli atti vandalici. Tag, aule rovinate, muri sporchi. E il furto della testa di gesso, portata via la scorsa primavera. Da qui la decisione: investire parte del bilancio nella sicurezza dell'accademia. Nuove spese. Ma gli studenti protestano: «La retta aumenta di cento euro all'anno, così non ce la facciamo». Donatella, corso di pittura, si lamenta: «Quando mi sono iscritta ho pagato circa cento euro. Ora si arriva a mille». Rincari di duecento euro negli ultimi due anni. Ancora: «È l'unica università in cui un fuoricorso paga più di chi è in pari con gli esami». Tutta «colpa» della riforma che ha trasformato l'istituto in ateneo, adeguando tariffe e corsi a quelli universitari. Una rappresentanza degli oltre 4 mila studenti dell'accademia ha fatto anche ricorso al Tar contro i rincari. Niente da fare: pochi giorni fa il tribunale regionale ha bocciato l'iniziativa. Il direttore, Fernando De Filippi, si difende: «Purtroppo il ministero dell'Università ci dà sempre meno». Tagli del 10 per cento in quest'anno accademico, cui bisogna aggiungere un altro 35 per cento decurtato nel 2005. «A questo punto — continua il direttore — cento euro in più di retta sono ben poca cosa».

Circa 340 mila euro arriveranno da Roma per finanziare 43 corsi e 400 discipline. «E i professori assunti dal ministero — dice De Filippi — sono solo 40 per cento del corpo docente. Tutti gli altri, a contratto, li dobbiamo pagare noi. Abbiamo un disavanzo di 400 mila euro». Tante questioni ancora in sospeso: dai finanziamenti al trasloco in Bovisa. «Per ora il trasferimento è bloccato — spiega il professore di Estetica, Giuseppe Bonini —, perché non ci sono i fondi». Altra polemica degli studenti: gli stranieri, circa il 30 per cento degli iscritti, devono pagare una retta superiore (dai 100 ai 400 euro in più all'anno) a tutti gli altri. «E questa sarebbe la Milano dell'accoglienza?», dicono i ragazzi. Ribatte ancora De Filippi: «O chiudo o non so cosa fare: per gli stranieri ci sono decine di borse di studio e nessuno di loro si è mai lamentato».

Brera in crisi. Spazi ridotti, doppi e tripli turni, vandalismi ripetuti, infiltrazioni d'acqua nella biblioteca. Eppure l'Unesco ha classificato come «A5» la qualità didattica dell'ateneo. «Quanto la Bocconi», dicono i professori. «Siamo stati costretti ad assumere i vigilantes — conclude sospirando il direttore — questo è un porto di mare. C'è di tutto: la Pinacoteca, l'orto botanico, la Braidense. E noi siamo soli a controllare migliaia di persone che entrano ed escono. A qualsiasi ora del giorno».

di Annachiara Sacchi

Brera, sfregiata statua del Canovaultima modifica: 2006-10-10T12:10:11+02:00da sagittario290