La movida finisce “sotto scorta armata”

(23 maggio 2009)

La movida finisce “sotto scorta armata”

Iniziative diverse in città “educare” i frequentatori della notte ed evitare che il divertimento si trasformi in rischio ed esagerazione

di Franco Vanni

3023936.jpgI quattro agenti di vigilanza, due con pistola al cinturone, faranno avanti e indietro fra l´Arco e corso Sempione per tutta l´estate, ogni weekend dalle 21 alle 3. «Vogliamo garantire a tutti la sicurezza, non abbiamo intenzione di fare di fare gli sceriffi», dice Fabio Acampora, gestore del bar Living e rappresentante dei locali. Pur un po´ stupiti, i giovani non sembrano sconvolti dalla nuova presenza. «Fa effetto vedere gente armata di sera» dice Claudia, 23 anni, di fronte al bar Deseo. Alan Rizzi, assessore ai Giovani, parla di «segno di responsabilità da parte dei gestori», mentre Maurizio Baruffi, capogruppo dei Verdi in consiglio comunale, mette in guardia: «Milano non è il far west, la pistola non serve, sarebbe meglio avere tanti vigilantes disarmati».

Più piacevole è stata la sorpresa che hanno trovato all´ingresso del locale i frequentatori della discoteca Le Jardin au Bord du Lac, all´Idroscalo: sei ragazze-immagine vestite da poliziotte e vigilesse che staccavano “verbali” con scritto «bevi ma non guidare, guida ma non bere». L´iniziativa promuove l´istituzione di un servizio di accompagnamento a casa con un pullmino per chi ha un tasso alcolemico incompatibile con la guida. «Il messaggio è che divertimento e sballo sono cose diverse», dice il gestore Claudio Rizzelli.
 
A San Lorenzo, intanto, si ragiona se recintare le Colonne per evitare bivacchi. A Maurizio Cadeo, assessore al Decoro urbano, che propone «paletti fissi collegati fra loro da catenelle», risponde il vicesindaco, Riccardo De Corato: «La soluzione è un vetro antiproiettile a scomparsa».

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