Politica
16 agosto 2023
Salario minimo, polemiche su intervento dei giudici per i vigilantes Mondialpol. Boeri: “Non possono decidere i magistrati”
L’azienda sotto inchiesta ha scongiurato l’amministrazione giudiziaria dopo un aumento delle paghe. Duro l’ex parlamentare e sindacalista Cazzola: “Decisione dei magistrati come ai tempi del fascismo”. La raccolta firme delle opposizioni arriva a quota 200mila
Fa discutere la decisione dei giudici sul caso Mondialpol. L’azienda, finita sotto inchiesta per sfruttamento del lavoro per i salari bassissimi, riposi negati e straordinari imposti, ha visto revocare da parte della Procura di Milano il provvedimento di controllo giudiziario e la nomina del relativo amministratore dopo la decisione di aumentare gli stipendi del 38 per cento. Un intervento emblematico, mentre infuria lo scontro politico sul salario minimo, invocato dal centrosinistra e spinto da una raccolta di firme arrivata a 200mila sottoscrizioni pochi giorni.
Secondo l’economista Tito Boeri, ex presidente Inps, la questione Mondialpol, che segue altri analoghi, è un pericoloso strappo in avanti: “Non può essere la magistratura ad affrontare un problema di questo tipo – spiega – perché interviene a macchia di leopardo, rischia di avere effetti distorsivi sulla concorrenza e perché i lavoratori più svantaggiati, come donne e immigrati, non possono rivolgersi a un giudice ogni volta che hanno un problema”. In una dichiarazione a Lapresse, il docente dell’Università Bocconi definisce la vicenda dei vigilantes un caso scuola, “in cui secondo la teoria economica non solo il salario minimo può migliorare le condizioni di chi già lavora ma addirittura aumentare l’occupazione”, ma “il Cnel in questi 60 giorni deve ovviare a un problema di fondo e cioè che mancano a oggi solide basi statistiche per decidere a quale livello fissare il salario minimo” perché, aggiunge, “sull’opportunità di introdurlo non c’è necessità di discutere”. Si tratterà quindi di “mettere insieme le banche dati dell’Inps, del Ministero del Lavoro, Agenzia delle Entrate e l’indagine sulla forza lavoro dell’Istat e guardare ai numeri se vuole fare sul serio e stabilire un livello appropriato”.
In questo senso, aggiunge, la raccolta firme delle opposizioni “è un fatto molto positivo” se si considera che “partiti che sin qui si erano opposti al salario minimo abbiano cambiato idea”, ma, precisa, “è sbagliato che venga stabilito a priori che deve essere pari a 9 euro senza riscontri oggettivi”.
Durissimo, invece, il commento di Giuliano Cazzola, ex parlamentare e sindacalista, sul caso Mondialpol: “I giudici si sono arrogati l’arbitrio di decidere se quanto previsto dai contratti corrispondesse ai criteri costituzionali. Immagino che questo abuso sarà salutato come un fatto positivo, da chi non è più in grado di fare il proprio mestiere, come i sindacati”. E aggiunge: “Siamo tornati all’ordinamento fascista del lavoro quando la magistratura del settore, in caso di mancato accordo tra le parti, decideva”.